Le decisioni del VAR, prese e mancate, continuano a scatenare polemiche e c’è chi parla di campionato falsato: guerra degli arbitri
Sei anni e mezzo di VAR, ormai un compagno necessario della Serie A in particolare e del calcio più in generale. Un tempo sufficiente per fare un primo bilancio e per continuare a scatenare la polemica. Ecco perché c’è chi parla apertamente di campionato falsato.
Nemmeno mettendo migliaia di chilometri in mezzo le polemiche si sono placate. Perché se le due semifinali della Supercoppa Italiana sono state dominate da Napoli e Inter senza episodi dubbi, la vittoria dei nerazzurri è stata condita da pesanti accuse.
Il netto cambio di metro operato dall’arbitro Rapuano tra il primo e il secondo tempo della partita, soprattutto la sua gestione dei cartellini sono finiti nel mirino. Giudizio corretto sul secondo giallo a Simone, l’hanno riconosciuto tutti. Ma il primo fallo da ammonizione non lo era e questo certamente ha indirizzato la gara.
Ora però sarà tempo di pensare soltanto al campionato, aspettando la metà di febbraio con la ripresa delle coppe europee. C’è un testa a testa tra Inter e Juventus, con il Milan come possibile terzo incomodo, che promette scintille. Ancora di più pensando che lo scontro diretto si avvicina, perché la partita del Meazza è in programma il 4 febbraio.
Allora prepariamoci ad una settimana di fuoco, fino al fischio d’inizio a San Siro di una serata che si annuncia caldissima. Anche perché fino ad oggi, almeno vista da chi non tifa Inter, la squadra di Simone Inzaghi non è stata di certo penalizzata nelle decisioni più importanti.
Un problema solo italiano? In realtà no, anche se in altri Paesi i toni sono diversi. In Premier League, dopo diversi episodi dubbi e interventi mancati del VAR nella prima parte di stagione i tifosi hanno chiesto di abolirlo. Non succederà e se ne sono fatti una ragione.
In Spagna invece il dibattito resta aperto senza una soluzione. Anzi, quello che è successo nelle ultime due settimane è stata benzina pura sul fuoco delle polemiche. Prima la finale della Supercoppa, sempre in Arabia, vinta 4-1 dal Real Madrid sul Barcellona. Il rigore del terzo gol madridista è stato fortemente contestato e in effetti ad osservatori neutrali è parso inesistente.
Domenica scorsa, la clamorosa rimonta della squadra di Ancelotti che era sotto 2-0 al Bernabeu contro l’Almeria fanalino di coda. Alla fine 3-2 con almeno un paio di decisioni dubbie, come la rete del pari e quella annullata agli ospiti che sarebbero andati sul 3-1.
Scene che a Barcellona hanno visto tutti, alimentando ancora una volta le discussioni. Perché da sempre il Real è considerata la squadra del potere, oltre che della capitale, e immancabilmente finisce nel mirino per i suoi presunti favoritismi.
Così il presidente dei blaugrana, Joan Laporta, in una lunga intervista al Mondo Deportivo parla apertamente di truffa. Ha spiegato che secondo la Federcalcio spagnola gli arbitri non si sentono sotto una particolare pressione. Eppure ci sono state diverse situazioni che lo preoccupano molto e rischiano di precludere gli obiettivi del Barça.
Ecco perché attacca: “Questa volta gli elementi sono stati troppo evidenti e per questo abbiamo presentato formale denuncia alla Federazione. Penso di dover alzare la voce in questo caso perché vedo un’ingiustizia e quando vediamo questa ingiustizia la denunciamo. Questo campionato è falsato e vogliamo che chi ha la responsabilità di risolvere questo problema agisca”.
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