Se verrà riconosciuto l’abuso di posizione dominante da parte della UEFA, la sentenza potrebbe avere una portata sconvolgente sul futuro del calcio come l’abbiamo fin qui conosciuto
In discussione c’è la presunta posizione di monopolio da parte della UEFA che organizza e gestisce direttamente le competizioni senza permettere ai club, eventualmente, di competere fuori dai propri confini. Un punto fondamentale che fin qui ha retto il sistema calcio come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Una decisone contraria potrebbe avere conseguenze come quella che ebbe la famigerata sentenza Bosman per i calciatori.
Per come era stata pensata da quel gruppo ristretto di società, la Superlega sarebbe stata una nuova versione della Champions League. Però non più un torneo a qualificazione, ma ad accesso diretto, con una piccola quota riservata a partecipanti che, di anno in anno, sarebbero cambiati a seconda dei rispettivi piazzamenti nelle leghe nazionali.
Il rischio di una sentenza storica
Il caso della Superlega, che alcuni anni fa scosse le fondamenta del calcio, potrà finalmente avere la definitiva parola fine. È stata infatti svelata quella che sarà la data in cui la Corte di giustizia dell’Unione Europea si pronuncerà e chiarirà finalmente se la Uefa potrà o meno continuare con il suo “presunto monopolio” sull’organizzazione delle competizioni internazionali. Potrà quindi continuare a esercitare le funzioni di organizzatrice unica delle varie manifestazioni continentali, sia a livello di squadre club sia di Nazionali. La data segnata in rosso sul calendario della storia del calcio, fino ad oggi, è quella del 21 dicembre alle 9.30 del mattino e si deciderà se accogliere il parere del procuratore generale Athanasios Rantos, che ratificò come la Uefa e la Fifa non abusarono della propria posizione per bloccare il progetto Superlega, minacciando eventuali sanzioni. La Superlega fu annunciata in una notte dell’aprile del 2021 da 12 club fondatori: le tre italiane Juventus, Inter e Milan, assieme a Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Tottenham, Arsenal, Real e Atletico Madrid e Barcellona. Tutto si dissolse in poche ore, con la maggior parte dei club iscritti a questa nuova lega costretti a fare marcia indietro dopo le proteste degli stessi tifosi e le minacce appunto del presidente Ceferin di escluderli da tutte le altre competizioni ufficiali della UEFA.
L’importanza del parere dei giudici
La decisione che verrà presa a dicembre dalla Corte di Giustizia sarà fondamentale per continuare a vedere il modello calcio come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Se la UEFA e la FIFA venissero invece riconosciute come soggetti che hanno effettivamente fatto abuso della loro posizione dominante creando un “monopolio illegale sull’organizzazione delle competizioni internazionali”, di fatto si aprirebbe di nuovo alla possibilità di una creazione di qualsiasi competizione internazionale da parte di qualsiasi soggetto. In pratica, legittimando ad esempio una nuova Superlega. Una sentenza che quindi rischia di avere la stessa deflagrante portata della sentenza Bosman, che nel dicembre del 1995 rivoluzionò per sempre il calciomercato, permettendo ai giocatori di spostarsi liberamente in un altro club a fine contratto.