Terzo pilota più giovane a esordire nella storia della Formula Uno, ma il più giovane di sempre a indossare la tuta rossa di Maranello: il racconto di un debutto da sogno
Nel secondo appuntamento stagionale del mondiale di F1, l’appendicite ferma all’improvviso il pilota spagnolo della Ferrari Carlos Sainz, costretto a essere operato d’urgenza. Sulla monoposto numero 38 sale allora il terzo pilota di Maranello, direttamente dalla Driver Academy, il giovane inglese Oliver Bearman. Un salto nel vuoto per il giovane talento che, prima manca la qualificazione al Q3 per pochi millesimi, poi sfodera una prestazione semplicemente incredibile, arrivando settimo assoluto al traguardo del Gran Premio dell’Arabia Saudita.
Max Verstappen continua a monopolizzare il mondiale di Formula Uno. Il pilota olandese domina anche la seconda gara stagionale con una supremazia che lascia ben poche speranze ai rivali per quanto riguarda la corsa al titolo anche per il mondiale 2024. Secondo il compagno di squadra Perez, ottimo terzo il francese Leclerc con la Ferrari, che realizza anche il giro veloce in gara proprio all’ultima tornata, dimostrando così una potenzialità inaspettata per il resto della stagione.
18 anni, 10 mesi e un giorno. Un dato che lo rende il terzo più giovane debuttante nella storia, ma anche il più precoce ad aver mai guidato una Rossa di Maranello in F1. Soltanto Lando Norris, l’attuale pilota della Mc Laren, e ovviamente Max Verstappen, che esordì nel Circus senza aver ancora preso la patente di guida, erano più giovani di lui. Non dimenticherà mai questo weekend appena trascorso Oliver Bearman, il giovane pilota inglese della Driver Academy della Ferrari che, complice un attacco di appendicite acuto al pilota spagnolo Sainz, si è visto catapultato dalla FP2, dove aveva appena realizzato la pole position, direttamente alle prove ufficiali per il GP dei grandi. Un frullatore incredibile nel quale però Bearman ha saputo far vedere tutto il suo talento, portando la Ferrari al settimo posto sul traguardo, davanti anche a mostri sacri come Hamilton e Alonso. Il più giovane debuttante nella storia della Ferrari e secondo soltanto ad Arturo Merzario, che nel 1972 arrivò sesto al debutto in F1 con la Rossa.
Bearman nasce a Chelmsford, in Inghilterra, l’8 maggio del 2005, comincia con i kart a otto anni e si diverte subito a vincere. Nel 2020 sale in Formula 4 e dopo un po’ conquista il successo nei campionati italiano e tedesco. A Maranello lo notano e a novembre 2021 entra nella Ferrari Driver Academy, la scuola per giovani piloti della Scuderia. Lo scorso anno in Formula 2 ottiene quattro vittorie. Il resto è storia, il 18enne londinese sale sulla seconda Ferrari, si qualifica in undicesima posizione nelle prove ufficiali, poi durante la gara si comporta come un veterano, gestisce la procedura di partenza, supera l’imbuto della prima curva, gestisce le gomme, vince i primi duelli in pista risalendo posizioni su posizioni, fino a tagliare il traguardo in settima posizione, per poi essere eletto Driver of the day. Una volta riportata la vettura nel paddock, riceve i complimenti di Hamilton e quelli di Russell, piloti Mercedes. “Fantastico lavoro”, il commento a caldo degli ingegneri Ferrari alla radio e anche Carlos Sainz, che ha assistito alla corsa dal box, ha applaudito l’exploit del giovane pilota. Forse è nata una stella, sicuramente Bearman non dimenticherà mai questa giornata.
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