L’ex capitano e bandiera della Juventus ha dato l’addio al calcio dopo l’ultima esperienza negli Stati Uniti, ma non è stato l’unico ad appendere gli scarpini al chiodo negli ultimi mesi
Giorgio Chiellini è stato soltanto l’ultimo di una lunga lista. L’annuncio è arrivato al termine dell’ultima stagione in MLS, dove il difensore italiano giocava nel Los Angeles FC dal 2022. Solo l’ultima tappa di una carriera ricchissima di titoli, vittorie e momenti indimenticabili.
Il calcio si evolve, va avanti, l’introduzione dell’occhio elettronico lo ha profondamente modificato, ma poi restano le gesta dei protagonisti in campo, il sunto di uno sport che continua ad appassionare miliardi di tifosi sparsi nei cinque continenti. Ecco perchè quando uno dei più grandi protagonisti di sfide memorabili decide di appendere i fatidici scarpini al chiodo diventa un momento triste e malinconico da omaggiare, ma se a ritirarsi nello stesso anno sono una dozzina di questi calciatori, allora possiamo parlare di una generazione che se ne va.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Giorgio Chiellini, bandiera, capitano icona della Juventus, ma anche della Nazionale italiana con la quale, come capitano, ha avuto l’onore di alzare al cielo il trofeo dei campionati europei vinti nel 2021 nella finalissima di Wembley contro l’Inghilterra. Ma prima di lui, questa annata ha visto l’annuncio dell’addio da parte di un grande numero di campioni, alcune leggende assolute, che hanno segnato la storia del calcio degli ultimi 20 anni. Da Buffon a Ibrahimovic, da Bale a Godin, poi Fabregas, David Silva, nomi iconici per calciatori di tutte le latitudini che con le loro gesta hanno contribuito a far si che il rituale del calcio si compisse ancora per tanti anni, scrivendo pagine indimenticabili nel grande libro del calcio. Dopo vent’anni passati a contare i trofei in bacheca, prima tra tutti quella Coppa del Mondo alzata al cielo azzurro sopra Berlino nel luglio 2006, perseguitato da qualche infortunio di troppo e dall’incalzare del tempo, a inizio stagione aveva deciso che poteva bastare anche così Gianluigi Buffon, uno dei portieri più forti della storia del calcio. Fermato soltanto dagli infortuni, altrimenti fosse stato per lui avrebbe continuato a vita, Zlatan Ibrahimovc ha deciso di dire basta. Poco fortunato con la sua nazionale svedese, ma protagonista assoluto in tutti i campionati dove ha mostrato la sua classe. Ha vinto lo scudetto con tutte le maglie che ha indossato, un record.
Non esistono soltanto i fuoriclasse nel calcio, ma anche gli stakanovisti del lavoro che con applicazione e abnegazione diventano bandiere di un club fino a essere ricordati in eterno. Diego Godin, difensore uruguaiano è l’esemplificazione di tutto ciò. Bandiera dell’Atletico Madrid. Nei primi anni 5 a Madrid si toglie parecchie soddisfazioni in Europa e in Spagna: vince l’Europa League e 2 Supercoppe europee e segna il gol che permette all’Atletico di laurearsi campione di Spagna 18 anni dopo, l’ultima volta. David Silva, il Messi di Spagna era considerato da Guardiola il giocatore più importante del suo Manchester City pieno di campioni. Anche il regista due volte campione d’Europa con le Furie Rosse, Cesc Fabregas, un giocatore che ha fatto cose col pallone difficili da credere, ha deciso che è il momento di passare dall’altra parte della barricata. Ha detto stop anche quello che è considerato da molti il più grande calciatore gallese di tutti i tempi e che sembrava pronto a prendersi di prepotenza il palcoscenico, sfidando alla pari gente come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, Gareth Bale. Oltre a queste stelle citate tante altre hanno annunciato il ritiro nel 2023. Tra i tanti Eden Hazard, Mesut Ozil, Lucas Leiva, Miranda, Stkelenburg, Walcott, Llorente, Bojan, Boateng, Soldado, Caballero, Hamsik, Criscito, Diamanti, Adebayor. Una generazione intera ha deciso di dire basta.
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