Chiesti 10 mesi di prigione per il calciatore del Nizza: colpa di un suo post su Instagram

Continua la vicenda di Youcef Atal, terzino algerino che ora rischia il carcere dopo aver pubblicato un video sui social

Continua a tenere banco la storia di Youcef Atal, difensore del Nizza, che proprio questo lunedì è comparso davanti al tribunale della città per “incitamento all’odio per motivi religiosi”. Negli ultimi mesi, ifnatti, la sua storia ha fatto molto parlare sui social, e proprio il club di recente era intervenuto con l’allontanamento del giocatore.

Atal rischia il carcere
Il Nizza di Farioli che esulta dopo un gol segnato in Ligue 1 (Ansa) – Cityrumors.it

La storia inizia proprio pochi giorni dopo gli attacchi del 7 ottobre in Israele. In quel momento, l’algerino ha condiviso sulle storie del proprio account Instagram, con 3,2 milioni di followers, il video di un predicatore islamico, Mahmoud Al Hasanat, che parlava di un “giorno nero” per Israele e gli ebrei. Proprio per questo, il 27enne è finito sul banco degli imputati e adesso rischia grosso, ovvero fino a un anno di reclusione e 45.000 euro di multa. Per il momento, Atal è stato posto sotto controllo giudiziario con una cauzione di 80.000 euro e il divieto di lasciare il paese, salvo ovviamente per motivi legati alla sua attività da calciatore.

La situazione

L’algerino aveva anche chiesto scusa per ciò che ha fatto, ma questo non è stato abbastanza: “Io non avevo ascoltato il video fino alla fine, ho scritto delle scuse sincere. Voglio la pace, non l’odio. Non voglio che qualcuno soffra”. Il procedimento giudiziario però è stato comunque portato avanti, passando da “apologia del terrorismo” a “provocazione all’odio a ragione della religione”. Dal canto suo, il club, allenato tra l’altro dall’italiano Francesco Farioli, aveva già allontanato il difensore, che fino a ora ha saltato ben sette partite. Il suo ritorno in campo, però, sembra essere tutt’altro che vicino, visto il processo e la sentenza che pende su di lui.

Atal a processo: chiesti 10 mesi di prigione
Youcef Atal con la maglia del Nizza (Ansa) – Cityrumors.it

Non è il primo grande problema che la società francese si trova ad affrontare in questo periodo. Infatti, tempo fa, si era parlato della situazione di Alexis Beka Beka, che è ben diversa rispetto a quella di Atal e molto difficoltosa. Il centrocampista ha tentato il suicidio da un viadotto a causa della forte depressione che da perseguitando. Fortunatamente, dopo diverse ore di trattativa, non ha compiuto l’insano gesto, aiutato dalle forze dell’ordine e dallo psicologo del club. Ora anche la questione del terzino algerino non aiuta la stagione di Farioli.

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