Incredibile episodio in una gara ciclistica che si è svolta in Spagna e che ripropone purtroppo il problema doping nel mondo delle due ruote arrivando a un epilogo paradossale
Ha veramente del clamoroso quanto successo in Spagna, poco prima della 40esima edizione del Torneo Interclubs Vinalopo, una corsa ciclistica locale che si è tenuta nei pressi di Villena. Una “classica” della zona che ha sempre coinvolto centinaia di ciclisti provenienti da tutta la Spagna, ma che questa volta ha avuto un epilogo davvero inaspettato quanto increscioso che getta nuove ombre sul ciclismo fino ai livelli amatoriali.
Non appena è arrivato l’annuncio della presenza della Commissione Spagnola per la Luta Antidopagem no Desporto (CELAD), 130 dei 182 partecipanti alla competizione ciclistica in programma in Spagna ha alzato bandiera bianca e ha annunciato il proprio ritiro.
Caso clamoroso
“Solo col doping non vinci. Senza doping nemmeno”. È una delle regole più importanti del “gruppo” durante una corsa di ciclismo a tappe, e sembra che continui a essere tenuta in grande considerazione ancora oggi, nonostante si siano intensificati tantissimo i controlli in uno sport, martoriato dal doping in questi ultimi decenni, come quello dei pedali. Anzi, a sentire i racconti di atleti che hanno smesso di correre tra i professionisti, ma che continuano per passione a non voler scendere del tutto dalla bicicletta, pare sia ancora più diffuso a livello amatoriale, dove i controlli sono molto rari. E quello che accaduto a Villena in Spagna ne è un esempio lampante quanto clamoroso. La 40esima edizione del Torneo Interclubs Vinalopo, una corsa ciclistica tra le più popolari in quella zona della Spagna e neanche così massacrante o faticosa, aveva registrato l’iscrizione alla partenza di 182 ciclisti e fin qui niente di male, soltanto che al traguardo ne sono arrivati soltanto 52 a fronte di ben 130 ritirati durante la gara.
L’annuncio che ha destabilizzato
Non è stata la fatica di una gara massacrante a provocare tutti i ritiri, ma un più banale annuncio avvenuto alla partenza. Infatti, poco prima dell’inizio della gara, è stato comunicato a tutti i partecipanti l’arrivo di controlli antidoping a sorpresa. Una notizia che ha scosso così tanto i corridori da farne ritirare 130, su 182 alla partenza, per cause varie, tra cui incidenti e forature che però non compaiono nel video della gara. Una vicenda paradossale ma alquanto triste che mette in luce quanto sia grave ancora oggi il problema doping in tutte le categorie del ciclismo. Álvaro Marzá, classificatosi al secondo posto, ha lanciato un duro attacco via Instagram: “Controllo antidoping a Villena = forature e ritiri. Non è una formula matematica, ma è la pura verità. Vediamo se verranno presi provvedimenti, perché questa è una farsa. Comunque, ho superato il test antidoping. È la terza volta. Vediamo se mi daranno i risultati, e poi li renderò pubblici”. Gli stessi organizzatori hanno deciso di prendere le distanze pubblicando un lungo comunicato nel quale viene ribadita l’adesione alle regole antidoping previste dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), ma soprattutto la volontà di combattere una piaga che ha troppo spesso infangato l’immagine di questa disciplina.