Dopo la sentenza in favore della Superlega contro la Uefa, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha inferto un altro duro colpo alla credibilità del calcio e alle sue regole ingessate, sentenziando in favore dell’ex calciatore francese Lassana Diarra nella causa da lui intentata contro la Fifa e riguardante le norme che sanzionano il calciatore nel caso rescinda il proprio contratto con un club. Una sentenza che, come la famigerata sentenza Bosman, potrebbe cambiare il volto del calciomercato e quindi del calcio stesso.
Con la sentenza del 15 dicembre 1995 sul caso Bosman, la corte stabilì che il sistema fino ad allora in piedi costituiva una restrizione alla libera circolazione dei lavoratori. Da quel momento, a tutti i calciatori dell’Unione Europea fu permesso di trasferirsi gratuitamente alla fine del loro contratto, nel caso di un trasferimento da un club appartenente a una federazione calcistica dell’Unione Europea a un club appartenente a un’altra federazione calcistica, sempre dell’Unione Europea.
Ancora una sentenza che farà la storia
Il calcio sta provando in tutti i modi a tenere sempre molta alta la passione dei tifosi e degli appassionati in Europa e nel Mondo, sempre nuove manifestazioni per avere sempre più partite, Mondiale e Europei allargati per abbracciare sempre più Federazioni. Un modo per dare una mano di vernice fresca al prodotto e produrre sempre più soldi, ma forse ancora una volta la vera rivoluzione, che potrebbe cambiare davvero il calcio come lo abbiamo visto fino a oggi, arriva da un tribunale europeo. E’ di oggi infatti la storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso del giocatore francese Lassana Diarra, che stabilisce infatti che le norme della Fifa che regolano il calciomercato sono incompatibili con la libera circolazione delle persone e quindi anche dei calciatori. Una vera e propria doccia fredda sul sistema che regola da sempre il calciomercato e dei contratti che vincolano i calciatori ai vari club.
Una nuova sentenza Bosman
Il fatto risale al lontano 2014, quando l’anno prima, l’ex calciatore di Real Madrid e Chelsea, Lassana Diarra aveva sottoscritto un contratto di 4 anni con la Lokomotiv Mosca, squadra militante nella Russian League. Dopo una sola stagione, però, Diarra rescisse unilateralmente il contratto, accusando il club russo di tagli salariali non concordati. In risposta, il club russo citò Diarra davanti alla camera di risoluzione delle controversie della Fifa per ottenere un risarcimento, come previsto dalla norma su citata quantificata in 20 milioni di euro. Il giocatore francese ha portato la questione davanti ai giudici dell’Unione Europea i quali, dopo quasi 10 anni, gli hanno dato ragione sostenendo indirettamente così che ogni calciatore può lasciare un club indipendentemente dalla durata del contratto che vincola le due parti. Di fatto, una liberalizzazione che potrebbe aprire nuovi orizzonti nel calciomercato, a qualsiasi latitudine e in ogni lega. Una sentenza che, come quella famosa per il caso sollevato dal giocatore belga Jean Marc Bosman nel 1995, potrebbe risultare rivoluzionaria, perchè, se i risarcimenti ai club dovessero essere dichiarati illegittimi dalla corte belga, si creerebbe un precedente assai pericoloso per l’attuale impalcatura del mondo del calcio. Ogni giocatore infatti, potrebbe lasciare in qualunque momento il club che lo tiene sotto contratto, senza alcun indennizzo per quest’ultimo.