I due uomini erano stati arrestati perchè sorpresi ubriachi a rubare al termine di una partita di Champions League e per loro è scattato il pesante provvedimento
Certamente, l’intento della Federazione del calcio europeo in questa stagione, dopo il varo del nuovo format allargato della Champions League, non era questo, ma due fischietti internazionali, appartenenti alla federazione polacca, hanno pensato bene di trascorrere un post partita diverso. Forse pensavano al classico “terzo tempo” che i giocatori delle squadre di rugby trascorrono al termine dei match del Sei Nazioni, quando tutti insieme si mangia e si beve in allegria. Ma loro hanno sicuramente alzato troppo il gomito.
La nuova Champions allargata, fortemente voluta dalla UEFA, ha preso il via con un grande riscontro di pubblico e audience già dalle prime giornate. Un mini campionato a 36 squadre con tutte le compagini impegnate in almeno 8 partite, per una classifica finale che premierà le prime otto che si qualificheranno direttamente alla fase a eliminazione diretta, mentre quelle posizionate dal nono al ventiquattresimo dovranno affrontare un turno di Playoff.
La storia risale all’agosto scorso quando i due arbitri, appartenenti alla federazione polacca, Bartosz Frankowski e Tomasz Musial, vengono sospesi e sostituiti nonostante fossero stati designati come VAR e AVAR per la partita Dinamo Kiev-Rangers, andata del 3 turno preliminare che si sarebbe giocata in campo neutro a Lublino in Polonia. Una vicenda particolare che a distanza di tempo è stata ricostruita nel suo insieme e che ha portato a drastici provvedimenti. In pratica i due arbitri furono fermati in evidente stato di ubriacatezza insieme a un altro uomo nelle prime ore del mattino dopo aver cercato anche di rimuovere un cartello stradale da portar via come souvenir della trasferta. Un comportamento assolutamente inadeguato per il ruolo che sono chiamati a ricoprire i direttori di gara e per questo, al momento del fatto, i due giudici di gara polacchi vennero immediatamente sostituiti per l’incontro.
La UEFA, insieme alla federazione polacca, ha immediatamente aperto un’inchiesta per accertare il reale andamento dei fatti e oggi, a distanza di alcuni mesi, è stato preso un provvedimento disciplinare molto pesante. Secondo le indagini svolte, gli uomini furono ripresi dalle telecamere di sorveglianza mentre cercavano di portare via un cartello e per questo furono arrestati. Sottoposti a etilometro risultarono risultati positivi all’alcol test, ricevendo in seguito anche una multa. Ma la UEFA ha ora deciso di fermare gli arbitri fino a tutto giugno 2025 per aver violato “regole di decenza nel comportamento” e per aver infangato lo sport e la UEFA. A nulla sono valse le dichiarazioni di scusa dei due arbitri polacchi che hanno anche immediatamente collaborato con gli organi di giustizia. Frankowski, uno dei due arbitri sospesi, ha dichiarato che “nei miei 22 anni di carriera arbitrale ho cercato di svolgere i miei doveri in modo professionale e di evitare qualsiasi macchia sulla mia immagine. Ho commesso un terribile errore di cui mi pento profondamente. Accetterò le conseguenze con umiltà, ma allo stesso tempo spero di poter ricostruire la vostra fiducia un giorno”. Questa volta il cartellino rosso è stato sventolato per loro.
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