Dopo la polemica a distanza tra il capogruppo di Forza Italia alla Camera, e presidente della Fin, e l’attuale presidente del CONI, ora gli animi sembrano più sereni
Le Olimpiadi di Parigi sono andate in archivio da qualche settimana con un carico significativo di medaglie vinte, che ha eguagliato il record di Tokyo 2021 con 40 atleti azzurri presenti sui vari podi olimpici. Un successo importante per Giovanni Malagò, attuale presidente del CONI al suo terzo mandato, come numero uno dello sport italiano ed eventualmente pronto per un quarto giro da presidente, anche se in tanti non sembrano così d’accordo e la questione è diventata, come sempre in Italia, politica.
Soprattutto Paolo Barelli, capogruppo alla Camera Forza Italia, ma anche presidente della Federazione di nuoto, è quello che si è mostrato più scettico sulla possibilità di cambiare la legge che ad oggi impedisce a un presidente del Coni di candidarsi per un quarto eventuale mandato, mostrandosi molto duro sull’eventuale intromissione della politica nello sport.
Una questione politica
L’eco della rassegna Olimpica di Parigi 2024 non si è ancora spento e i trionfi dell’Italia sono ancora bene impressi nella mente degli appassionati italiani. 40 medaglie vinte con ben 12 medaglie d’oro, la terza olimpiade per ricchezza della storia azzurra, hanno permesso a Giovanni Malagò, da molti anni numero dello sport italiano, di provare a riscuotere i dividendi di questi successi. L’attuale presidente infatti, proprio al termine della cerimonia di chiusura, aveva prospettato l’ipotesi di ricandidarsi per un quarto eventuale mandato, ma la cosa sarebbe possibile soltanto grazie all’intervento della politica per cambiare la legge che permette al massimo tre giri da presidente dello sport italiano. Il dibattito si era immediatamente acceso tra maggioranza e opposizione e uno dei più decisi a lasciare la politica fuori dallo sport è stato in questi giorni soprattutto Paolo Barelli, presidente della Federazione di nuoto, ma anche capogruppo alla Camera Forza Italia, che in esclusiva ai nostri microfoni ha replicato a Malgò. “Per lui nessuna proroga. Auguro a Malagò un futuro radioso e di successo. Non al Coni? Questo non è argomento che si può trattare senza discutere di leggi del settore”, ha detto perentoriamente Barelli.
Solo strumentalizzazione
Il capogruppo di Forza Italia ha tenuto comunque a ribadire che la sua non è una crociata contro il presidente del Coni. “Questa è davvero una grande fesseria che qualcuno strumentalizza”, ha spiegato Barelli ai nostri microfoni sulla ventilata possibilità di quarto mandato per l’attuale numero uno del CONI, “perchè io dormo tranquillo e anzi auguro a Malagò ogni successo, è ovvio però, che se il Parlamento cambia una legge che vale per tutti i rappresentanti principali degli enti pubblici, può anche provare a ricandidarsi. In questo momento però è un problema che non esiste”. Servirebbe l’intervento politico per modificare uno statuto. “Personalmente non ho partecipato a questo dibattito e vengo messo in mezzo perchè forse qualcuno guarda con invidia i successi del nuoto italiano”, afferma ancora il presidente della Fin, “questa è una norma che corrisponde alla volontà della Corte Costituzionale, dove un’associazione privata non può avere dei vincoli di legge. E questo vale per tutte le associazioni private come le Federazioni sportive”, ha concluso Paolo Barelli.