Countdown per la Superlega: la data per la scelta finale

C’è un’attesa spasmodica perché nel silenzio generale c’è fermento per quello che verrà deciso: in un modo o nell’altro per il calcio sarà un giorno storico

Un giorno atteso più di un anno. Superlega sì o no. Una data che potrebbe cambiare per sempre e in maniera radicale il mondo del calcio così come lo conosciamo. C’è fermento a circa una settimana dalla decisione che potrà prendere la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che dovrà emettere una sentenza definitiva sulla questione della legittimità o meno della posizione dominante di Uefa e FIFA sulle competizioni. Il giorno è il 21 dicembre alle ore 9:30 e la Corte si esprimerà valutando se sarà il caso o meno di accogliere quanto disse davanti ai giudici il procuratore generale della CGUE (Corte di Giustizia Unione Europea), Athanasios Rantos, lo scorso 15 dicembre 2022, il quale supportava le posizioni di UEFA e FIFA, sottolinenando che “non hanno abusato della loro posizione dominante bloccando la Superlega con la minaccia di sanzioni”.

Il simbolo
L’Uefa il governo del calcio europeo è alla sbarra (Facebook Cityrumors.it)

 

Ad essere giudicato è il caso del monopolio dell’Uefa, e a prescindere da quello che verrà scelto di fare, il mondo del calcio cambierà ugualmente. Sarà rivoluzione totale se la Corte dovesse riconoscere il diritto di ogni club di potersi iscrivere, se lo vuole, a competizioni alternative all’Uefa senza ricevere multe, sospensioni o sanzioni. Se invece la Corte mantenesse tutto questo (ed è verosimile non altamente probabile ma verosimile, e poi spiegheremo il motivo), ovvero quello che c’è attualmente il calcio cambierà ugualmente anche perché da potere totale, si passerebbe ad uno strapotere incredibile da parte di Uefa e anche Fifa.

 

Le competizioni
Le tre competizioni più importanti e ufficiali Uefa (Facebook Cityrumors.it)

Le domande a cui si rivolge la Corte sono tante, ma tra queste ce ne è una che è molto importante, fondamentale secondo tanti giuristi e specializzati nel diritto politico-sportivo che stanno seguendo con apprensione quanto deciderà di fare la Corte di Giustizia Europea: l’Uefa abusa di questo monopolio impedendo la nascita di competizioni alternative alle sue? E ancora, è corretto che il sistema calcio abbia un’unica istituzione che fa da regolatore, organizzatore e legislatore? Gli argomenti su cui dovrà esprimersi la Corte sono tanti e diversi tra loro, ma tutti hanno un unico obiettivo: è giusto che si vada avanti in questo modo o è possibile, come prevede la legge del mercato globale, diversificare e costruire alternative?

C’è da dire e non dimenticare un aspetto molto importante. Di solito, quando la Corte di Giustizia Europea, va nei procedimenti e comincia la fase dibattimentale a parlare e avere la parola è il parere dell’avvocato che, nella situazione specifica è come se fosse una sorta di procuratore generale. E sul caso specifico ad intervenire è stato l’avvocato greco Athanasios Rantos che l’11 e il 12 luglio del 2022 aveva sostanzialmente dato ragione al “regime” di Uefa e Fifa e uno dei passaggi più importanti è stato che l’Uefa ha “modello sportivo europeo” che giustificava “l’esistenza di un monopolio e di una posizione dominante sul mercato, non sanzionabile, quindi, con gli articoli 101 e 102 dei Trattati di Roma che regolano proprio monopolio e abuso di posizione dominante. Ebbene, spesso accade che la Corte si rifà molto a quello che dice l’avvocato, poche volte è accaduto che decidesse in maniera contraria. Ma stavolta, la sensazione è che sia tutto diverso. E, per certi versi, più complicato, anche perché, nonostante la società che aveva costituito la Superlega non ci sia più, gli interessi in ballo sono tantissimi, soprattutto da parte di soggetti arabi, pronti a subentrare e organizzare competizioni parallele.

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