Crisi del calcio, il governo contro la Figc: ecco cosa può cambiare dopo l’emendamento Mulè

Il brutto europeo di calcio disputato dalla Nazionale italiana di Luciano Spalletti ha aperto una profonda crisi nel calcio italiano

Il calcio italiano sembra vivere un momento in apparenza diverso se parliamo delle squadre di club con la Nazionale italiana. I club sono riusciti, con una lenta ma inesorabile risalita, a tornare nell’élite del calcio europeo conquistando una posizione invidiabile nel ranking, che ha portato per la prossima stagione ad avere addirittura 5 squadre in Champions League. Al contrario della Nazionale che, dopo aver fallito per due volte consecutive la qualificazione al mondiale, ha miracolosamente vinto l’Europeo del 2021 in Inghilterra per poi essere prematuramente eliminata un mese fa dalla Svizzera da quello che si sta concludendo in questi giorni in Germania.

Presentato l’emendamento sul calcio – Cityrunmors.it Ansa foto

 

Immediatamente è finito sotto accusa il presidente federale Gabriele Gravina, che però ha recentemente confermato il suo impegno nel calcio italiano, nonostante le crescenti critiche. Ha riaffermato la sua fiducia nel ct Luciano Spalletti e nel progetto a lungo termine della federazione. Gravina ha sottolineato che non ha intenzione di dimettersi e che affronterà i problemi con il lavoro, rifiutando di fuggire di fronte alle responsabilità. Ma ora è entrato in gioco il Governo che potrebbe sparigliare tutto.

Oramai siamo alla guerra

La recente, ma cocente, eliminazione dell’Italia agli ottavi di finale di Euro 2024 a opera della Svizzera ha aperto crepe profonde nel calcio italiano, alimentando polemiche che covavano sotto la cenere. In tanti si aspettavano le dimissioni del presidente della Figc Gravina che invece ha precisato di voler rimanere saldamente al suo posto, confermando il Ct Spalletti sulla panchina degli Azzurri e, soprattutto, indicendo le prossime elezioni per il prossimo 4 novembre, anticipando i possibili colpi bassi dei nemici. Ma il sistema di potere messo in piede dal presidente federale comincia a scricchiolare dopo che il Governo ha deciso di intervenire sulla questione, senza mettersi paura delle minacce arrivate da UEFA e FIFA per fantomatiche sanzioni per ingerenza nell’autonomia dello sport.

Gravina nella bufera – Cityrumors,.it – Ansa foto

 

Il calcio è al Medioevo

Il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, ha messo in discussione l’attuale organizzazione federale con il suo emendamento al dl Sport. Ha affermato che Gravina e coloro che difendono un sistema antistorico dovrebbero accettare che la politica rappresenta la gente, i tifosi e che il Parlamento rappresenta il popolo. Ha avvertito che sarebbe un errore mettere in discussione l’autorità del Parlamento. “Abbiamo una Nazionale che ci ha fatto vergognare. Da anni si parla di riforme, ma nessuno le fa. Il calcio deve uscire dal Medioevo. Questa proposta non significa assoggettarsi ai più ricchi, ma creare le condizioni per crescere”, ha recentemente detto Mulè. L’emendamento Mulé al dl Sport arriverà in Aula nella prossima settimana, dopo aver raggiunto la maggioranza e ottenuto il parere positivo del Mef. L’emendamento prevede l’autonomia delle Leghe professionistiche, con un maggior poter di rappresentanza nelle rispettive federazioni. La Lega Calcio, oggi, pesa per il 12% in Figc. Con l’emendamento Mulé arriverebbe al 23%. Ora si attende la mossa in risposta a Gravina, che molto probabilmente proverà a far slittare l’attuazione dell’emendamento a dopo le elezioni federali per gestire al meglio la fase di transizione.

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