A Cityrumors.it l’ex capiano della Juve e giocatore della nazionale è spietato dopo l’eliminazione dagli europei: “Speravo che Spalletti fosse il condottiero, questi troppo coccolati…”
“Non ci sono parole per parlare di quello che è successo con la Svizzera, ma quello che ha colpito è l‘assenza totale di carattere, io non credo siano svogliati, penso che siano proprio così, più di questo non riescono a dare e fare, parlo dal punti di vista della personalità, di quell’amor proprio e orgoglio che ti viene fuori anche quando non ne hai, soprattutto in nazionale, ma tanto non c’è niente da fare non ci sono giocatori con la leadership, zero, queste ultime sono generazioni che sono state educate col ciuccio in bocca, io quando dall’Atalanta andai alla Juve firmai davanti a Boniperti un contratto in bianco talmente ero contento di andare alla Juventus, oggi già a 15 o 16 anni ti chiedono quanto mi dai….è tutta lì”. Spietata, chiara e senza un motivo di aggiungere altro l’analisi di Alessio Tacchinardi a Cityrumors.it.
L’ex capitano della Juventus e calciatore della nazionale proprio non riesce a capire e ad accettare ciò che è successo: “Ma per favore, dai su, i giocatori della Svizzera non sono così tanto più forti dei nostri, non lo dico perché siamo l’Italia, ma i due attaccanti per esempio, uno gioca al Bologna, non al Real Madrid con tutto il rispetto, si doveva e si poteva fare di più. Non si può stare in campo in quel modo...”. Per Tacchinardi non ci sono giustificazioni, tanto che prima e dopo la gara con l’Albania era stato uno di quelli più guardinghi sul valore della nazionale: “Si era capito che c’era qualcosa che non andava, che non era chiaro, che Spalletti non aveva dato il giusto abito a questa squadra. La prestazione con la Svizzera è stata imbarazzante, molto più grave, ahimè di quella con la Spagna. La Svizzera, che non è più forte di noi, in campo aveva le idee chiare, sapeva quello che si doveva fare, noi no, ma non solo dalla gara con gli svizzeri, ma in tutte le altre partite…“.
“Ora il massacro, ma è come sparare sulla croce rossa…”
Alessio Tacchinardi ne fa una questione di carattere più che di talento: “Abbiamo tanti ragazzi in gamba, ma ce ne sono pochi che hanno leadership, carattere da condottiero. Donnarumma è reduce da una stagione non proprio esaltante al Psg, ma ci ha messo la faccia, ci ha provato ed è stato l’unico. Speravo che questo compito potesse farlo Spalletti, vista la totale assenza dei nostri giocatori, ma non è stato così anzi, la stampa l’ha pungolato e lui, a mio parere, ci è cascato, dando risposte che poteva evitare e facendo capire di essere debole. Ha ragione sul tempo che è stato poco, ma questo non giustifica uscire dagli Europei in questo modo così imbarazzante e allucinante, mi dispiace soprattutto perché, quando c’è la nazionale, vedi le piazze che si riempiono, i bambini, uscire lottando o ai rigori fa male, ma almeno è un’emozione così, come con la Svizzera, senza lottare, remissivi non è accettabile. Mai”