Il presidente del Napoli, ai margini di un convegno organizzato da un’emittente radiofonica campana, è tornato a parlare di come aumentare i margini di guadagno per le società di calcio
Il patron del Napoli Aurelio De Laurentis è sempre stato un vulcano di nuove idee e iniziative per certi versi rivoluzionarie per promuovere sempre meglio il marchio della squadra, ma anche quello di tutto il calcio italiano che dovrebbe essere da traino per tutto il movimento. I diritti televisivi sono oramai la voce più importante degli introiti annuali di ogni club di serie A e l’ultimo contratto firmato due anni fa per il presidente del Napoli ora è diventato controproducente.
La Lega Serie A ha assegnato lo scorso inverno i diritti di trasmissione del campionato per il quinquennio 2024-2029 a Dazn e Sky, le due emittenti che avevano già i diritti del triennio precedente. Per il nuovo contratto sottoscritto, la Serie A dovrebbe ricevere però circa 900 milioni di euro complessivi a stagione, meno di quanto incassato nelle ultime tre stagioni a causa della compressione economica del mercato che ha contribuito ad abbassare il valore del prodotto.
Il nodo dei diritti tv
Nel calcio si è sempre alla perenne ricerca di nuove forme di sostentamento perchè il mercato richiede sempre maggiori investimenti da parte di tutte le società. La nostra serie A, una volta considerata la migliore del mondo e dove i grandi campioni del momento facevano a gara per essere ingaggiati dalle nostre squadre, da oramai un decennio vive una fase di lenta ma continua flessione perdendo sempre più terreno rispetto agli altri campionati, tanto da essere oramai superata in termini di introiti totali, oltre che dalla Premier League inglese, anche dalla Liga spagnola e dalla Bundesliga tedesca. Questo porta a essere meno competitivi sul mercato non soltanto per quanto riguarda l’ingaggio dei calciatori, ma anche nelle altre voci che contribuiscono alle “entrate” per i club. La maggiore di queste resta quella dei diritti televisivi che la Lega di serie A soltanto un anno fa ha rinnovato ancora con le due storiche piattaforme televisive DAZN e Sky, ma a un prezzo inferiore rispetto a quello fissato inizialmente per la vendita, creando malcontento tra gli stessi proprietari dei club. Aurelio De Laurentis, patron del Napoli, è proprio uno di quelli più scontenti perchè vorrebbe un modello più snello di gestione della Lega per favorire la vendita del prodotto.
Ecco di chi è la colpa
E proprio il presidente del Napoli, intervenendo al convegno “Dall’analogico al digitale. Le nuove sfide della comunicazione”, sul tema dei diritti televisivi, ha ribadito ancora una volta quello che bisognava fare e non è stato fatto nel momento dell’assegnazione del nuovo bando. “I nostri contratti televisivi scadranno nel 2029, ma intanto la UEFA sta per varare dei bandi relativi ai diritti dal 2027 al 2030 e dal 2030 al 2033. Penso che noi in cecità totale abbiamo dato alle nostre piattaforme locali i diritti fino al 2029”, ha spiegato il patron per poi aggiungere, “ciò vuole dire che quando nei prossimi mesi i signori dell’Uefa avranno fatto bingo licenziando i propri diritti per ben due trienni, non ci saranno più possibilità di sovvenzionare il calcio italiano. Significa che quelle 6-7 squadre che potranno partecipare ai tornei europei forse riusciranno a sopravvivere, tutte le altre moriranno in un solo colpo”. E poi l’affondo finale che spiega bene la situazione delle società italiane di calcio, “abbiamo 25 milioni di tifosi e risultati inconcepibili di presenze su queste piattaforme e qualcosa non funziona. Ora, invece, bisognerebbe uscire dagli accordi con chi pubblicizza solo le gare internazionali. I miei colleghi però non si interrogano e continuiamo ad avere problemi che non vengono regolamentati dalla politica”, ha concluso De Laurentiis sul tema.