Le parole del tecnico Spalletti e del presidente Federale Gravina, all’indomani dell’eliminazione ad Euro 2024: la dichiarazione sulle dimissioni stupisce tutti…
All’indomani della clamorosa eliminazione dell’Italia da Euro2024, il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina e il ct della Nazionale Luciano Spalletti hanno indetto una conferenza stampa per commentare il deludente risultato dell’Italia in Germania e provare a programmare il futuro. Al termine della gara contro la Svizzera, che è costata l’eliminazione a Donnarumma e compagni, si è ipotizzato un cambio netto alla guida dell’Italia. Con lo spettro delle dimissioni del Commissario Tecnico e del Presidente Federale.
Molti hanno messo sul banco degli imputati il ct, incapace di dare certezze alla squadra (cambiando continuamente lo schema il modo di stare in campo) e di non saper scegliere gli uomini adatti: la scelta di lasciare in panchina Zaccagni (che era stato decisivo contro la Croazia) per il deludente El Shaarawy ha fatto discutere, così come altre decisioni. Anche il presidente Federale è finito nel ciclone della critica. Sotto la sua gestione l’Italia ha vinto Euro 2020, ma è incappata nella deludente eliminazione in Germania ed ha fallito la qualificazione ai Mondiali del 2022.
Chi si aspettava delle dimissioni, è però rimasto deluso: Gravina non intende mollare la sua poltrona ed è convinto di poter iniziare un nuovo progetto: la parola dimissioni, non è mai stata presa in considerazione. Gravina e Spalletti si candidano per il nuovo progetto azzurro. “Siamo dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare a tifosi gioia che meritano. Dispisaciuti per il risultato soggetto a tante variabi. Quello che purtroppo rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare tutto quello che è stato fatto”. Così ha esordito Gravina. “C’è la delusione nell’incapacità di reagire a limiti oggettivi con una reazione diversa, delusione su cui dobbiamo riflettere. Ieri la riflessione l’abbiamo fatta tutti insieme dividendo le nostre responsabilità, siamo tutti responsabili”.
Gravina e le dimissioni: “Impossibili…”
Gravina non ha nessuna intenzione di mollare. “Non esiste nell’ambito di una governance federale che qualcuno possa pretendere le dimissioni e governare dall’esterno il nostro. La scadenza del mandato è a marzo 2025, alla prima data utile andremo ad un confronto, elezioni unica sede deputata a scegliere legittimamente la governance per fare scelte progettuali. Critiche si ma costruttive. Non scappo da responsabilità. Le critiche feriscono, quelle strumentali legate ad una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate. Non esiste che qualcuno possa governare dall’esterno il nostro mondo, questo vale per la politica sia per tutti gli altri nel chiedere le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste”.
La mancata qualificazione ai Mondiali del 2022 e la brutta figura agli Europei, non scalfiscono le certezze del Presidente Federale. Anzi, ipotizza addirittura un Gravina bis: “Una mia seconda ricandidatura? È prematuro, non ci ho ancora pensato. Io rispondo al mondo del calcio in un ruolo di servizio, è giusto che ci sia confronto aperto con tutte le sette componenti per verificare se il percorso va continuato o interrotto. Lo faremo poi”.
Gravina ribadisce un concetto chiaro: nell’attesa che in Italia nascano nuovi Mbappè, è fondamentale lavorare per iniziare un nuovo percorso. Ma sempre con gli stessi uomini al timone. Nessuna presa di coscienza, nessuna assunzione di responsabilità che possa portarlo a prendere in considerazione l’idea di mollare, dopo l’ennesima delusione. “Da ieri sera abbiamo già iniziato nuovo percorso, dopo il confronto abbiamo individuato alcuni errori. Metteremo in essere atti per evitare errori di questo genere. Ero stato bloccato ma lo farò: individuare 5 tecnici in A per istituire organismo tecnico consuntivo all’interno del club Italia per avere maggior confronto con le società e individuare giovani. Non possiamo più commettere errori che stiamo portando avanti da tanto tempo”.
Spalletti e l’assenza di talenti
Il concetto portato avanti dal tecnico e dal presidente federale è chiaro: piuttosto che guardare agli errori fatti, si cerca di scaricare tutto sulla mancanza di talenti. “Difficile trovare calciatori come Chiellini e Bonucci ma si è visto che dando la possibilità a calciatori come Calafiori si può trovare qualità. Dobbiamo credere che ci siano potenzialità che passano attraverso il gioco senza dover essere quello votato a gestire altre cose”, ha ribadito Spalletti, che ha specificato che ieri non è stata la sua notte peggiore. “No, la mia vita è tutta complicata, a volte sono state complicate da gestire anche le vittorie. Tante notti passate a pensare al calcio per amore e passione. Mi sono fatto tanti amici… Quella più evidente è la telefonata di Matilde che mi dice ti voglio bene, quella supera tutto”. Sul futuro: La partita di ieri ci ha riportato allo zero e da lì ripartiamo. Ringiovanirò questa rosa per creare un gruppo, sulla leadership non mi sono state date le risposte che cercavo. Il futuro sarà più giovane con energie e forze nuove”. Autocritica? Solo in parte: Non avete visto il miglior Spalletti in questi 10 mesi altrimenti farei discorsi diversi. Mi è stato detto di aver alzato troppo i toni, aver fatto uso di miti da seguire, ma così è la mia vita. Ci vogliono sempre esempi da seguire altrimenti cosa sarebbe il nostro percorso. Io sono entrato che c’era subito urgenza di risultati e per quello che necessitava il momento siamo stati bravi fino a un certo punto, non siamo riusciti a crescere in questo mini percorso fatto e ieri si è fatto un passo indietro importante che non si può accettare. Ma si riparte da lì, penso di sapere cosa fare e lo metterò in pratica”.