Dopo le roventi polemiche scoppiate all’indomani della clamorosa eliminazione dal torneo europeo in svolgimento in Germania, adesso la Federazione si è vista punire ancora più pesantemente
La Svizzera ci manda a casa nella prima partita a eliminazione diretta di Euro 2024 dove eravamo campioni in carica con tutte le conseguenti infinite e roventi polemiche alla ricerca dell’eventuale colpevole. C’è chi chiede al presidente della Federazione Gravina di rassegnare le dimissioni, chi identifica nelle scelte del tecnico Spalletti le cause principali della clamorosa debacle. Un’eliminazione che rischia di minare le fondamenta stesse del sistema calcio italiano.
Oggi è arrivata in più una pesante stangata da parte dell’Antitrust proprio nei confronti della stessa Federazione Gioco Calcio Italiano per una presunta accusa di abuso di posizione dominate per quanto riguarda l’organizzazione di tornei giovanili. Il danno di una multa di molti milioni di euro che si aggiunge alla beffa della recente eliminazione da Euro 2024.
Una pesante stangata
Non bastavano tutte le polemiche susseguenti la clamorosa eliminazione dalla competizione europea che si sta svolgendo in Germania per mano della Svizzera, nelle ultime ore è anche scoppiato un altro caso per la FIGC. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti sanzionato la Federazione Italiana Giuoco Calcio per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro con una accusa di posizione dominante. “L’Autorità ha sanzionato la Federazione italiana giuoco calcio, accusandola di aver abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’organizzazione dei tornei di calcio giovanili a carattere agonistico. In particolare, secondo l’Antitrust, la Figc ha escluso gli Enti di Promozione Sportiva e limitato la loro attività nel settore delle competizioni amatoriali”, si legge nel dispositivo emesso nella mattinata di oggi. In pratica la Figc, almeno a partire dal primo luglio 2015, avrebbe attuato una complessa strategia escludente per rafforzare la propria posizione dominante nell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico e per estenderla anche al mercato dell’attività ludico-amatoriale, in cui invece avrebbe dovuto operare in concorrenza con gli Enti di Promozione Sportiva.
Le possibili conseguenze
Una stangata molto pesante non soltanto dal punto di vista pecuniario, ma anche per l’immagine della Federazione che con il suo modus operandi “ha ridotto la capacità degli Enti di Promozione Sportiva di esercitare una sufficiente pressione competitiva sulla Federazione, ostacolando e/o indebolendo la concorrenza nel mercato dell’organizzazione di eventi ludico-amatoriali”, conclude il comunicato diffuso oggi nei confronti della Federcalcio. Immediata la replica arrivata dalla FIGC che ha preannunciato subito un ricorso al Tar del Lazio contro la sanzione da oltre 4 milioni di euro perchè ritiene la sanzione “ingiustificata, basata su argomentazioni documentalmente riscontrabili e su un ragionamento giuridico errato. Tale sanzione è stata irrogata con le stesse motivazioni con le quali era stata sanzionata la federazione sport equestri in analogo procedimento, decisione poi annullata dal Consiglio di Stato”, come ha spiegato in una nota ufficiale.