Il mondo dello sport ancora una volta è sconvolto dall’annuncio ufficiale di uno stop: ha un tumore e non può andare avanti
Sport e salute, ma il governo italiano c’entra nulla. Perché ancora una volta un atleta famoso è alle prese con una grave malattia e il tumore contro cui deve combattere lo priverà del suo sogno. In concreto significa dare l’addio alla Nazionale.
Il mondo del calcio, anche di recente, è pieno di casi simili. Non tutti lo ricordano ma era successo ad Arjen Robben quando aveva solo 20 anni e giocava nel PSV. La diagnosi era stata immediata, così come l’operazione e per fortuna il campione olandese tornò in campo molto in fretta. Ed è stato così anche per Eric Abidal quando vestiva la maglia del Barcellona. Anche lui operato con successo e tornato in campo.
In Italia aveva fatto scuola il caso di Francesco Acerbi, oggi all’Inter. Nel luglio 2013, appena passato al Sassuolo e in cerca di un rilancio, durante un controllo scoprì di avere un tumore ai testicoli. Subito operato, tornò in campo due mesi dopo e la sua carriera è proseguita con successo.
Più di recente la storia di Sébastien Haller, attaccante francese esploso in Champions con la maglia dell’Ajax. Così a luglio 2022 fu chiamato dal Borussia Dortmund per sostituire Erling Haaland. Ma anche a lui era stato diagnosticato un cancro, sempre ai testicoli, e fui costretto subito a fermarsi.
Nel mondo della pallavolo l’ex palleggiatrice azzurra Eleonora Lo Bianco che da giovane dopo un controllo scoprì un nodulo al seno. Poi però tornò già in campo a due mesi dall’operazione e vinse lo scudetto.
Non sempre però queste storie sono a lieto fine. Quasi un anno fa era scomparsa la campionessa azzurra di sci Elena Fanchini che per un’ultima vita era passata a salutare le sue vecchie compagne durante il weekend di Coppa del Mondo a Cortina. Nell’agosto 2022 le era stata diagnosticata una recidiva del tumore che l’aveva colpita cinque anni prima e non le ha lasciato scampo.
Ora il dramma si ripete in casa del Belgio. Julien Watrin, uno dei mezzofondisti di punta nella nazionale che puntava al podio nella 4×400 alle Olimpiadi di Parigi. Anche lui aveva già affrontato l’incubo di un tumore ai testicoli ed era stato operato quattro mesi fa. Tutto bene, tanto che aveva ripreso la sua preparazione in vista dei Giochi.
Adesso invece è stato costretto a fermarsi di nuovo e questa volta forse in via definitiva. Il 34enne atleta belga è una delle colonne nella staffetta per il suo Paese. Un oro nei Mondiali indoor, più cinque ori agli Europei, anche all’aperto
Come ha spiegato al sito RTFB.BE, ora pensa ad altro: “Devo solo pensare alla mia vita: è impossibile programmare altro, comprese le Olimpiadi. Ci sono esempi di altri atleti che sono ritornati ad alti livelli dopo questo tipo di problemi”. Un nuovo impegno, da lottatore come è sempre stato.
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