Si è tenuta nella sede della Lega Serie A l’assemblea dei club chiamati a discutere in particolare del tema della riforma dei campionati
Al termine dell’incontro che si è tenuto tra l’assemblea dei club di calcio e il presidente federale Gravina, sembrerebbe essere stata trovata l’intesa su alcuni punti fondamentali del futuro del calcio stesso. I club che continuano a chiedere maggiore peso in Consiglio Federale sono riusciti a mantenere il diritto di veto. Per quanto riguarda la struttura dei campionati, si va verso una riduzione delle retrocessioni e quindi c’è l’idea di uno spareggio per la Serie B.
La riforma dei campionati professionistici di calcio in Italia è argomento caldo da sempre. Visto anche l’aumento delle partite nelle competizioni europee che scatteranno la prossima stagione, sembrano oramai davvero troppe le venti squadre al momento presenti nella massima competizione calcistica italiana. Il calendario risulta sempre più ingolfato e le troppe partite portano a infortuni sempre più frequenti, e a rimetterci sarebbe soltanto lo spettacolo in campo offerto ai tifosi sugli spalti e ai telespettatori sul divano.
Ecco la riforma dei campionati
Da una parte ci sono le “grandi” che sono favorevoli a ridurre a diciotto il numero delle formazioni, dall’altra le “medio-piccole”, che sono prevalenti, decise a mantenere l’attuale format a venti. Ognuno secondo i propri interessi: le grandi sempre più impegnate a racimolare soldi nelle competizioni europee sempre più grandi, sempre più ricche e con sempre più partite da giocare. Le medio-piccole intente a difendere il fortino serie A conquistato e con esso i tanti soldi messi a disposizione dalle piattaforme televisive per acquistare i diritti delle partite. E di questo si è discusso per due giorni nella sede della Lega di serie A, dove i club e il presidente della Federazione Gravina hanno cercato un punto d’incontro sulla possibile riforma dei campionati professionistici. L’Italia è la nazione calcistica con più squadre professionistiche, sono infatti 100 i club che partecipano nelle varie categorie, tra serie A, B e C. “Il tema del numero dei club esiste ma non ci riguarda, ed è un nostro diritto decidere quante squadre fanno parte del campionato”, ha detto il presidente della Lega Casini al termine dell’incontro, chiarendo così le intenzioni dei club.
La proposta di Gravina
Tra le ipotesi allo studio, il blocco di una retrocessione tra Serie A e Serie B e una tra Serie B e Serie C. A cui aggiungere, magari, dei play-out, sulla falsariga proprio di quelli che vengono giocati già da diversi anni in serie B, al termine della stagione regolare, per rendere più interessante il campionato, altrimenti troppo presto metà delle squadre o quasi non avrebbero più obiettivi. Ma ridurre le retrocessioni darebbe più stabilità ai club di Serie A, che riducendo il rischio di retrocedere sarebbero forse più incentivate a programmare. Questa la proposta messa sul tavolo da Gravina garantendo che la riduzione del numero delle squadre avverrebbe attraverso il blocco di ripescaggi e riammissioni, quindi riguarderebbe sostanzialmente le società di Serie C.