Alessandro Ballan in esclusiva ai nostri microfoni sugli italiani impegnati nel ciclismo a Parigi 2024: “Sarà una gara difficile da interpretare”.
Il conto alla rovescia per le Olimpiadi è finito. Oggi sono partite le prime partite delle prove a squadre e venerdì è prevista la cerimonia inaugurale a Parigi. L’Italia vuole sorprendere e migliorare il bottino di tre anni fa a Tokyo. Per farlo ha sicuramente bisogno anche degli azzurri del ciclismo.
Se su pista e nella cronometro ci sono buone possibilità di portare a casa qualche medaglia (l’assenza di Pogacar aiuta ndr), nella prova in linea il discorso cambia. Servirà una gara perfetta per riuscire ad ottenere il podio con uno dei tre azzurri in gara. Di questo ne abbiamo parlato con Ballan.
Ballan: “Bettiol è il capitano. Attenzione a Mozzato e Viviani”
Alessandro Ballan, partiamo dalla prova in linea. L’Italia arriva sicuramente da outsider. Cosa dobbiamo aspettarci dagli azzurri?
“Non è assolutamente una prova facile. Una gara da interpretare, difficile da gestire. Siamo in tre. Mi aspetto anche un gran caldo e quindi una gara molto dura da questo punto di vista. La prima fuga di giornata potrebbe essere quella che va all’arrivo, ma non è escluso che possano esserci più tentativi. Molto probabilmente vincerà un uomo forte, ma non per forza il più forte. La cosa buona è che l’Italia ha più carte da giocarsi. Bettiol è sicuramente il corridore destinato a provarci alla fine, ma attenzione anche a Mozzato e Viviani. Sono veloci e in caso di fuga bidone potrebbero dire la loro. Gli azzurri dovranno correre con testa e astuzia e non farsi assolutamente sorprendere“.
Tre uomini rispetto a nove/dieci delle corse a tappe. Cosa cambia nella gestione della corsa.
“Come detto in precedenza, c’è il grande rischio che la prima fuga arrivi direttamente al traguardo. Se partono dieci/quindici corridori è molto difficile che dietro si prenda l’iniziativa per andare a chiudere. Per questo motivo è molto importante essere presente nel tentativo da lontano. Se non trovi collaborazione con altre nazionali è davvero impensabile andare a riprendere i fuggitivi con solo due persone perché il terzo lo devi preservare in vista del finale. E’ proprio questa la difficoltà più grande della corsa olimpica“.
In chiave cronometro tutto su Ganna?
“Assolutamente sì, tutto su Ganna. Diciamo che Pippo potrebbe avere un handicap: non aver fatto il Tour de France. Solitamente chi arriva dalla Grande Boucle ha qualcosa in più nelle gambe rispetto a chi è stato fermo. Ma noi conosciamo Ganna e sono certo che darà il massimo per portare a casa la medaglia”.
Il principale avversario?
“Ti direi Evenepoel. Al Tour ha dimostrato di stare bene e di andare forte a cronometro. Sicuramente potrà dire la sua e il fatto di aver corso in Francia potrebbe dargli un vantaggio rispetto a Pippo“.
Senza dimenticare che Ganna sarà protagonista anche in pista.
“Assolutamente sì. Sia lui che Viviani hanno la pista. Anche lì possiamo giocarci le nostre carte“.