Sesso alle Olimpiadi, l’esperto: “Un rapporto prima della gara? C’è una cosa da valutare” – ESCLUSIVA

Il dottor Daniele Bonanno, psicologo e sessuologo presso il Centro AISPS di Roma, in esclusiva ai nostri microfoni sui rapporti intimi alle Olimpiadi.

Alle Olimpiadi ritornano i rapporti intimi. Dopo le restrizioni decise a Tokyo a causa della pandemia, in Francia ecco la possibilità di avere contatti diretti anche con gli altri atleti. Una notizia positiva per tutti che riporta nel villaggio olimpico una normalità che mancava ormai da otto anni.

Esclusiva Bonanno Olimpiadi sesso
Olimpiadi – cityrumors.it – foto Lapresse

Se questa decisione potrebbe influenzare le prestazioni dei singoli atleti l’abbiamo chiesto al dottor Daniele Bonanno – Psicologo e Sessuologo presso il Centro AISPS di Roma.

Bonanno: “Il sesso non ha effetto negativo sulla performance dell’atleta”

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Il dottor Daniele Bonanno – cityrumors.it

Dottor Bonanno, alle Olimpiadi ritorna la possibilità di fare sesso per gli atleti dopo lo stop a Tokyo per la pandemia. Qual è il suo pensiero su questa decisione?

Penso che in un concetto “sano” di sport il sesso sia sempre il benvenuto. L’organizzazione di Tokyo 2020 ha incontrato tutte le complessità di quel periodo così come le sue contraddizioni. Lo sport è da sempre un momento di aggregazione e l’esigenza di limitare i contatti umani per via del Covid appariva in completa antitesi. Anche a Tokyo non era mancata la distribuzione di 160 mila preservativi agli atleti. Una tradizione iniziata dai giochi di Seul 1988 per sensibilizzare sulla prevenzione di HIV e AIDS. A Parigi ne vengono forniti 300 mila nei kit di benvenuto per i partecipanti. D’altronde se vietare il sesso è sempre contronatura, vietarlo in un contesto di giovani nel pieno della propria salute e forma fisica è più che altro irrealistico”.

Fare sesso prima di una gara (magari di una finale) è consigliabile e soprattutto influisce sulla prestazione?

Non esistono fondamenti scientifici su un eventuale effetto negativo del sesso sulla performance sportiva. Già gli antichi Greci, fondatori delle Olimpiadi, erano convinti che l’astinenza sessuale preservasse le energie e la necessaria carica aggressiva degli atleti. Anche in età moderna si è pensato che sospendere l’attività sessuale aumentasse i livelli di testosterone e conseguentemente la competitività dello sportivo. In realtà la scienza ci dice l’esatto contrario, essere sessualmente attivi stimola livelli maggiori di testosterone mentre l’astinenza protratta li riduce. Avere un rapporto prima di una gara non rappresenta in effetti un particolare dispendio energetico, figuriamoci poi per degli atleti olimpici. Ciò di cui va tenuto conto è piuttosto la chimica e la risposta fisiologica che caratterizza l’appagamento sessuale. Il piacevole rilascio delle endorfine che conclude l’esperienza sessuale induce un temporaneo senso di rilassamento e abbandono. In effetti potrebbe non essere esattamente ciò che serve ad un’adeguata tensione agonistica. Questo fenomeno tende però a sfumare nell’arco di due o tre ore ed è su questo parametro che si può modulare la prossimità tra l’attività sessuale e quella sportiva“.

Altrimenti in una Olimpiade quando si può avere un rapporto intimo?

Una piacevole sessualità la sera prima della gara può contribuire ad allentare tensioni e ansie prestazionali, conciliando il necessario riposo ma garantendo un tempo sufficiente per riattivare la necessaria attenzione e verve agonistica. Il buon senso suggerisce ovviamente di distinguere l’esperienza sessuale da comportamenti mondani che comportino l’assunzione di alcol o la privazione di sonno. Per questo c’è sempre spazio nei festeggiamenti che seguono la fine delle competizioni!”

Esiste uno sport dove magari è consigliabile farlo e un altro dove è meglio di no soprattutto prima di una gara?

Le precedenti considerazioni sugli effetti psicologici e fisiologici del sesso vanno in effetti contestualizzate in base alle caratteristiche delle diverse discipline sportive oltre che alle specifiche esigenze e vissuti di ogni singolo atleta. L’opportunità di conoscere sempre meglio se stessi e il proprio corpo è in fondo una potenzialità comune sia all’esperienza sportiva sia a quella sessuale. In generale possiamo immaginare che sport richiedenti un’elevata reattività e concentrazione come la scherma possano risentire maggiormente delle endorfine rilasciate da una rapporto sessuale temporalmente ravvicinato. Discipline che valorizzano la grazia e l’armonia del gesto motorio come la ginnastica artistica potrebbero trarre particolare giovamento dal mantenere un rapporto “emozionato” con la corporeità. In generale il sesso può essere una naturale integrazione a massaggi,  mindfulness o training autogeno per liberarsi del carico di tensioni muscolari ed emotive accumulate tra una prova e l’altra”.

In generale nello sport quanto fare sesso con una certa frequenza può rappresentare un beneficio per l’atleta?

Sono innumerevoli i riscontri scientifici di come un’attività sessuale regolare possa avere effetti positivi sulla salute e sull’equilibrio psicofisico. Nello sport salute ed equilibrio sono valori fondamentali così come sesso e attività fisica rappresentano un binomio vincente per il benessere della persona. Per l’atleta un’attività sessuale soddisfacente e affine alla propria natura ha benefici fisiologici e ancor di più psicologici. I pregiudizi del passato annoveravano i piaceri del sesso tra quei “vizi”, come fumo e alcol, da cui un buon atleta si sarebbe dovuto guardare. Ancora oggi i gossip sulla vita sessuale di personaggi sportivi sembrerebbero suggerirne un effetto “distraente” rispetto all’impegno atletico. Da sessuologo mi confronto spesso con il timore dei miei pazienti che un’attività sessuale intensa possa risultare debilitante per la performance sportiva ma anche scolastica, mnemonica o lavorativa. La scienza ci assicura che la sessualità può piuttosto essere un “booster” per l’attività sportiva ma anche potenziare la concentrazione, la memoria e altre funzioni intellettive.  Ben venga allora il sesso alle Olimpiadi così come nel sano equilibrio mente-corpo di ogni sportivo”.

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