L’ex senatore Simone Pillon in esclusiva ai nostri microfoni sul caso Khelif: “La pugile italiana dovrebbe ritirarsi. Ecco perché”.
Le Olimpiadi di Parigi saranno ricordate, oltre ai risultati sportivi, per le diverse polemiche che hanno investito i Giochi. L’ultima riguarda la partecipazione alla manifestazione della pugile algerina Ismail Khelif. L’atleta fino a questo momento è stata esclusa da tutte le manifestazioni perché dal test del DNA è stata confermata la presenza dei cromosomi XY, che solitamente sono presenti nel sesso maschile.
Nonostante questo, a Parigi è stato dato il via libera alla sua partecipazione e il primo match sarà contro la nostra Angela Carini. In molti stanno chiedendo il ritiro all’azzurra per dare un chiaro segnale, ma al momento non c’è questa ipotesi. Ai nostri microfoni è intervenuto l’ex senatore Simone Pillon, da sempre contro queste Olimpiadi definite da lui woke.
Simone Pillon, dopo l’inaugurazione, ora la polemica sull’atleta algerina. Si tratta di un nuovo appuntamento con la campagna woke a queste Olimpiadi?
“E’ evidente che si utilizzano le Olimpiadi per veicolare un messaggio ideologico e politico molto chiaro: cioè l’ideologia woke, che tanti danni ha fatto negli Stati Uniti, sta arrivando prepotentemente anche in Francia e con essa in Europa. L’obiettivo è quello di sradicare qualsiasi identità nelle persone e di trasformare la sessualità umana in qualcosa di fluido, indefinito, indefinibile. E’ uno dei passaggi dell’ideologia gender che già conosciamo“.
In molti stanno chiedendo il ritiro della Carini. Una scelta che non ci sarà, ma forse necessaria per mandare un segnale.
“Io credo che la pugile italiana avrebbe vinto a tavolino l’incontro ritirandosi. Perché una decisione simile dovuta al fatto che ti devi scontrare con un uomo è il segnale più forte che può essere dato in una situazione del genere. Paradossalmente anche se vincesse sul campo sarebbe una sconfitta per tutti. Se un uomo può gareggiare contro una donna, allora perché non nello spogliatoio femminile oppure nel club di danza dove ci sono le nostre figlie“.
Come mai è stato dato il via libera nonostante il divieto alle altre manifestazioni internazionali?
“La conferenza stampa con la quale il responsabile ha spiegato il via libera dell’incontro è stata davvero umoristica, se non fosse tragica. Ha detto che è molto complicato stabilire se l’atleta sia femmina oppure maschio. Siamo ormai alla follia. La prima identità che una volta veniva determinata dall’ostetrica, ora diventa molto difficile da definire. Abbiamo tutti noi in ogni cellula del nostro corpo cromosomi XY oppure XX a seconda che siamo maschi o femmina. Non mi sembra che sia tanta difficoltà nel determinare il sesso della persona“.
Ormai non ci sono dubbi. Queste sono Olimpiadi woke.
“Sì, come dicevo prima, sono le Olimpiadi woke con Macron che ha capito di essere sul viale del tramonto e si gioca il tutto per tutto portando avanti le ideologie di chi lo ha messo lì. Ma probabilmente non è finita. Ne vedremo altre. C’è una cosa che mi dà speranza: forse hanno fatto il passo più lungo della gamba. La gente si è accorta che qualcosa non andava ed è insorta. Quindi di fronte alle stupidaggini di queste Olimpiadi, magari le persone apriranno gli occhi“.
Secondo Lei queste atlete dovrebbero gareggiare tra i maschi oppure non prendere parte a competizioni simili?
“Io mi chiedo come mai non ci siano donne che vogliono gareggiare con gli uomini, ma viceversa. Allora: o uno partecipa nelle competizioni sportive riservate al proprio sesso oppure si organizzassero i campionati trans e vediamo cosa salta fuori. Ma la smettessero di prevaricare le donne andando a rubare le medaglie nelle loro competizioni“.
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