Il clamoroso annuncio arrivato nella mattinata di ieri ha sconvolto letteralmente la metà romanista di Roma, divisa tra qualche irriducibile e chi invece si augurava l’addio da tempo
Il semplice e poco special comunicato sui social annunciava il clamoroso divorzio. La Roma ha così deciso di esonerare José Mourinho. Fatale per il portoghese la sconfitta con il Milan, tre giorni dopo quella ben più umiliante per l’ambiente giallorosso nel derby di Coppa Italia, costato anche la qualificazione ai quarti di finale, che ha portato alla conclusione dell’esperienza in giallorosso di Mourinho dopo due anni e mezzo.
Arrivato tra squilli di trombe e suoni di fanfare, finisce in maniera più che mesta l’avventura dell’ennesimo ottavo re di Roma. Una sconfitta dietro l’altra, il triste record negativo di punti conquistati più bassa tra gli allenatori con almeno 50 gare alla guida dei giallorossi, nell’era dei tre punti a vittoria. Un trofeo, il primo europeo per la società giallorossa in quasi 100 anni di storia, e poco altro se non polemiche, espulsioni, dichiarazioni forti e gesti plateali, ricambiato come sempre da un amore viscerale e senza confini da un ambiente sempre alla ricerca di un condottiero.
Il costo di un addio
Josè Mourinho non è più l’allenatore della Roma. Allo Special One sono state fatali le due sconfitte in pochi giorni con la Lazio e il Milan e la società ha deciso di voltare pagina affidando per sei mesi la panchina al ritorno di Daniele De Rossi, un ex Campione d’Italia del 2001, con una classifica che vede i giallorossi addirittura al nono posto in classifica, distanti cinque punti dal piazzamento valido per la prossima Champions League. Un’avventura quella del tecnico portoghese sulla panchina della Roma che ha comunque avuto, anche dal punto di vista economico, un costo non indifferente. Mourinho è rimasto alla Roma per due anni e mezzo. Per la prima stagione nella Capitale il costo complessivo sostenuto per lo Special One e lo staff tecnico è stato di 19,09 milioni di euro, anche in virtù dei bonus conseguiti per la conquista della Conference League, il primo titolo europeo della Roma dalla Coppa delle Fiere del 1961. Nella stagione 2022/23, più anonima, anche se la squadra è arrivata fino alla finale di Europa League però persa contro il Siviglia, la cifra è invece leggermente scesa, toccando quota 17,97 milioni di euro.
Un costo a punto conquistato stratosferico
L’allenatore portoghese era a scadenza di contratto, ma essendo stato esonerato a gennaio, vedrà corrisposti ugualmente gli emolumenti previsti fino al 30 giugno prossimo, ciò significa che per i sei mesi rimanenti della stagione 2023/24 la Roma dovrà pagare circa 9 milioni di euro. A questa cifra si aggiungerà poi lo stipendio di Daniele De Rossi, nominato nuovo allenatore fino al termine della stagione, per un costo complessivo che toccherà sicuramente la doppia cifra. Ma esaminando meglio i costi di questa gestione faraonica con il tecnico portoghese, in base ai dati di bilancio legati agli esercizi 2021/22 e 2022/23 e alle stime per la stagione in corso 2023/24, rapportate ovviamente al numero di partite fin qui disputate in stagione, rispetto ai costi complessivi, emerge come ciascuno dei 155 punti conquistati dalla Roma di Mourinho, sia costato in media 3,47 milioni di euro, con un massimo di 3,66 milioni sia nel 2021/22 sia nella annata in corso. Nel 2022/23, invece, il costo era sceso a 3,19 milioni di euro. Un sogno o forse un’utopia pagata davvero a carissimo prezzo.