Il pilota inglese sette volte Campione del mondo si è raccontato alla televisione britannica al termine del mondiale che lo ha visto ancora nelle posizioni di retroguardia
Per un pilota come lui, abituato non a vincere, ma a dominare, non deve essere facile vedere che c’è un altro esattamente al suo posto, proprio quel Max Verstappen che è giunto al terzo titolo mondiale consecutivo, lasciando solo briciole ai rivali. Ecco perchè, dopo un’altra stagione di delusioni, il campionissimo ha ammesso di essersi posto degli interrogativi in questo periodo anche sul suo futuro nel Circus.
Lewis Hamilton è considerato uno dei migliori piloti di tutti i tempi e insieme a Michael Schumacher è il più vincente campione nella storia della Formula 1, con 7 titoli mondiali conquistati: nel 2008 con la McLaren e nel 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020 con la Mercedes. È inoltre il pilota che ha ottenuto più vittorie, podi, pole position e punti nella storia della competizione.
Il pensiero di farsi da parte
Sette titoli mondiali lo hanno proiettato non nella storia, ma direttamente nella leggenda della Formula Uno. Ma per il pilota inglese Lewis Hamilton la competizione è tutto, può accettare di non vincere, ma non può accettare di farlo senza poter essere almeno competitivo. Ecco perchè lo strapotere di Max Verstappen e della sua invincibile Red Bull gli hanno fatto balenare strani pensieri in testa, anche quello di non essere più all’altezza e quindi di decidere di fermarsi. Queste ansie e questi dubbi il pilota inglese li ha raccontati in un’intervista alla Bbc, proprio al termine dell’ennesimo mondiale vinto in scioltezza dal Verstappen. “Quando vivi stagioni difficili come lo è stata questa, ci sono sempre dei momenti nei quali ti interroghi, ti chiedi se sei tu o è a causa della macchina. Ti chiedi se hai ancora quello che serve. E’ svanito? Perché ti manca quel… Quando si realizza la magia, quando tutto si compone – la macchina, tu – e scatta la scintilla è qualcosa di eccezionale ed è quello che cerchi“, racconta Hamilton.
Tutti i più grandi vivono momenti come questi
Un Lewis così umano e così fragile forse non l’avevamo davvero mai visto. “Le sensazioni erano le stesse di un anno prima”, ricorda ancora il sette volte iridato. “Avevo davvero grandi aspettative, ma ho capito già in Bahrain al primo weekend stagionale, che sarebbe stato un anno lungo”. Dall’alto della sua esperienza Hamilton sa perfettamente che per tornare a vincere, però, bisogna battere Verstappen. E la versione dell’olandese su Red Bull ammirata nel 2023 non sembra avere punti deboli: “Esaminando i tempi sul giro e alcuni dati di Max, si vede che è spesso rilassato. Non credo che abbia sudato molto durante l’anno”. Una sensazione sperimentata da avversario nel GP degli Stati Uniti: “Quando lo stavo inseguendo ad Austin, sembrava semplicemente in controllo. Vuol dire che è in una posizione ottimale. Lui e Red Bull hanno fatto un lavoro straordinario, si meritano questi risultati”. Ma alla fine quello che resta è l’anima del cannibale, e Lewis, da questo punto di vista, resta un cacciatore di vittorie, “sei sempre sotto esame e sono in un momento della mia vita in cui non posso vincere. Mi sono chiesto per un periodo se volevo andare avanti, ma amo ancora guidare, entrare dentro la macchina: ho lo stesso sorriso di quando ho iniziato. Vincere il Mondiale è una motivazione importante tra quelle che mi spingono ad andare avanti”.