Jean Todt ha più volte raccontato di aver addirittura seguito qualche gran premio di Formula Uno alla televisione con l’ex campione del mondo, lasciando in qualche modo trapelare la rassegnazione per un passato che non può tornare e per una quotidianità non più modificabile, per un futuro davvero complicato.
Schumacher restò in Ferrari per 10 anni raggiungendo al volante della Rossa di Maranello tutti i traguardi possibili. Quattro titoli mondiali, ben 72 Gran premi vinti, oltre a cogliere 58 pole, 53 giri veloci e ben 116 podi, in un totale di 180 GP disputati. Uno dei più grandi piloti in assoluto della storia della Formula uno.
Una leggenda vivente
Il tedesco Michael Schumacher è considerato uno dei più grandi piloti della storia della Formula Uno, una leggenda dall’alto dei 7 titoli mondiali vinti, raggiunto solo da Lewis Hamilton, con 91 vittorie e 151 podi conquistati in 306 gare disputate. Una carriera bruscamente interrotta dal gravissimo incidente occorsogli sugli sci che lo ha costretto a cambiare completamente vita. E su che tipo di quotidianità l’ex pilota della Ferrari è costretto a convivere, in tutti questi anni si sono rincorse tante voci e illazioni, ma ora Jean Todt, l’amico fidato, colui che lo aveva fortemente voluto proprio in Ferrari, ha deciso di raccontare le reali condizioni del campione tedesco. “C’è, per cui non mi manca, ma non è più quello di prima. E’ un Michael diverso”, ha confidato l’ex Team Principal.
Una vita diversa
Il loro rapporto cominciò nel 1996, anno in cui il tedesco venne ingaggiato dalla Ferrari dopo i due titoli iridati conquistati in Benetton e insieme portarono la Ferrari sul tetto del mondo dominando per più stagioni consecutive. “La sua vita è diversa e ho il privilegio di poter condividere momenti con lui”, racconta in un’intervista a L’Equipe, “Michael è qui, quindi non mi manca, ma non è più il Michael di prima. È diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita ora è diversa e ho il privilegio di poter condividere momenti con lui. Questo è tutto quello che c’è da dire. Purtroppo il destino lo ha colpito dieci anni fa e non è più il Michael che abbiamo conosciuto in Formula 1”. In tutti questi anni proprio a causa del muro di riservatezza innalzato dalla moglie Corinna, non sono circolate più notizie sulle condizioni di salute attuali dell’ex campione di Formula 1, rimasto vittima di quell’incredibile incidente sugli sci, lui che era abituato a sfidare la sorte a oltre 300 km/h nell’abitacolo di una monoposto. Ora arrivano queste parole dolci, ma allo stesso tempo terribili dell’amico Todt, che fanno riflettere e mettono addosso tanta nostalgia e tenerezza.