La vicenda del famoso bacio conteso tra il presidente della Federazione spagnola e l’attaccante della Spagna sul podio durante la premiazione ha avuto il suo epilogo
Una storia che aveva scosso come un terremoto le fondamenta dell’intero sistema calcio spagnolo, tanto da avere pesanti ripercussioni anche sulla Nazionale con molte atlete che hanno disertato i vari match in programma e che ha visto il ritorno di Hermoso soltanto in occasione del match di Nations League contro l’Italia, deciso proprio dall’attaccante nel finale.
La storia oramai la conosciamo bene. La Spagna si era appena laureata per la prima volta Campione del Mondo femminile, battendo in finale l’Inghilterra per 1-0 con un gol del suo centravanti nonché capitano e giocatore più rappresentativo, Jenny Hermoso, quando le giocatrici, sfilando una ad una sul podio, prima di alzare al cielo la Coppa del Mondo, e ricevendo la personale medaglia spettante alle vincitrici. L’attaccante del Real Madrid, dopo aver ricevuto la medaglia, viene abbracciata e baciata dal presidente della Federazione spagnola Luis Rubiales, anche lui festante sul podio per la grande vittoria. Un bacio in diretta televisiva che immediatamente ha fatto gridare allo scandalo perchè considerato sessista. Nei giorni seguenti la polemica ha infuriato in tutta la Spagna tanto da portare alle dimissioni di Rubiales e a un primo stop imposto dalla FIFA di tre mesi. Ora è arrivata la sentenza definitiva.
Oggi la FIFA ha emesso il suo verdetto e l‘ex presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales è stato sospeso da ogni attività legata al calcio per tre anni. Una vera e propria stangata quindi per quel “bacio forzato” sul podio della Coppa del Mondo. La Commissione Disciplinare della Fifa “ha squalificato Luis Rubiales, ex presidente della Reale Federcalcio spagnola (Rfef), da qualsiasi attività legata al calcio per tre anni, sia a livello nazionale che internazionale, sulla base del fatto che la sua condotta ha violato l’articolo 13 del Codice Disciplinare Fifa”. Ora il dirigente spagnolo è stato informato della decisione e avrà a disposizione dieci giorni per richiedere le motivazioni oltre ad avere l’opportunità di fare ricorso alla Commissione d’Appello della Fifa. A fronte di quanto accaduto, in una nota la federazione internazionale ha ribadito “l’impegno assoluto a rispettare e proteggere l’integrità di tutte le persone e a garantire il rispetto delle regole fondamentali di una condotta dignitosa”.
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