L’allenatore italiano del Real Madrid non avrebbe versato all’Erario un importo di oltre un milione di euro di diritti d’immagine per il 2014 e 2015 e ora rischia una condanna a 5 anni di reclusione
L’allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti è finito nel mirino del fisco spagnolo e in particolare della Procura di Madrid che ha chiesto quattro anni e nove mesi di reclusione per il tecnico, con l’accusa di aver frodato le casse pubbliche per 1.062.079 di euro nella prima esperienza sulla panchina dei “Blancos”. Ma il tecnico emiliano si difende affermando di aver già pagato quanto dovuto.
A gennaio scorso con la vittoria nella Supercoppa di Spagna contro i rivali del Barcellona, l’allenatore italiano ha alzato al cielo l’ennesimo trofeo della sua straordinaria carriera, ora sono in totale 27 i titoli vinti. La Supercoppa in particolare è l’undicesimo con il Real Madrid, eguagliando così Zidane. Dodici, invece, i trofei internazionali per Re Carlo, uno specialista in grado di vincere in cinque Paesi diversi.
Carlo Ancelotti, l’attuale allenatore del Real Madrid, rischia il carcere. La Procura provinciale di Madrid ha chiesto quattro anni e nove mesi di reclusione per frode fiscale. Questo perchè il tecnico, ex Juventus e Milan, secondo la ricostruzione del fisco spagnolo, non avrebbe versato all’Erario un importo di 1.062.079 euro negli anni 2014 e 2015. Per evitare la tassazione dei proventi derivanti dai diritti d’immagine, sia quelli percepiti dal Real Madrid sia da altri marchi in occasione di vari eventi, l’allenatore ha fatto ricorso a una rete “complessa e confusa di trust e società depositate”, queste le pesanti accuse della Procura che ha indagato sui fatti risalenti al primo periodo alla guida del Real Madrid. L’allenatore, infatti, firmò il suo primo contratto con i bianchi di Spagna il 4 luglio 2013, stabilendo come domicilio e residenza abituale un immobile situato in una piazza centrale della capitale spagnola. Ma quando l’allenatore fu esonerato e chiuse quindi il rapporto di lavoro con la società madrilena, il 25 maggio 2015, mantenne la casa in affitto fino all’ottobre di quell’anno, quindi “la Spagna fu il suo principale centro di relazioni personali e di interessi economici”.
Un reato, quello di cui è accusato il tecnico italiano, già accostato ad altri importanti sportivi che hanno svolto la loro attività in terra iberica. Molto simili infatti sono stati i recenti casi che hanno riguardato Messi, Cristiano Ronaldo, Mourinho, ma anche i motociclisti spagnoli Marquez e Espargaro. Eclatanti le vicende delle grandi stelle Messi e Cr7, entrambi condannati a rispettivamente 21 e 23 mesi di carcere oltre al pagamento di multe milionarie. Una vera e propria guerra quella scatenata dal fisco spagnolo contro le stelle dello sport, in particolare del calcio, anche se Carlo Ancelotti si difende affermando che lui avrebbe già versato per lo stesso reato contestato 1,4 milioni di euro.
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