L’attaccante belga, dopo essersi ritirato, è tornato a parlare della sua carriera, paragonandosi al campione portoghese
Eden Hazard è stato senza dubbio uno dei migliori calciatori dell’ultimo decennio. L’attaccante belga ha scritto la storia di questo sport soprattutto in Inghilterra, con la maglia del Chelsea, dove si è affermato tra i più grandi talenti d’Europa. Nel 2019, poi, si è trasferito al Real Madrid, orfano da un anno di Cristiano Ronaldo che era andato in Italia, alla Juventus, dopo aver vinto la Champions League.
Da lui ci si aspettava molto, ma i tantissimi infortuni e la sua forma tutt’altro che perfetta non gli hanno consentito di performare al massimo. In Spagna ha vissuto uno dei momenti più brutti della sua carriera, che l’hanno portato poi a ritirarsi quest’inverno, nel 2023, dopo essere rimasto svincolato e con nemmeno 100 presenze in quattro anni nei Blancos. Di recente è tornato a parlare della sua gloriosa carriera nel mondo del calcio in un’intervista a L’Équipe, ripercorrendo tutte le tappe più importanti.
Le sue parole
Dalle giovanili del Tubize al Lille in Francia dove il suo talento è sbocciato, fino alla consacrazione in Premier League, al Chelsea, e alla sfortunatissima parentesi al Real Madrid. L’attaccante belga, comunque, non ha rimpianti, e sicuramente non avrebbe preferito avere la stessa mentalità di un campione come Cristiano Ronaldo, molto lontana dalla sua visione dello sport. Queste le sue dichiarazioni in merito: “No. Non sarei stato io. Dopo una riunione, andare per un’ora nel bagno freddo, no. Lasciami in pace, con i miei amici, torniamo a casa, giochiamo a carte, beviamo una birra e poi gioco per due ore con i miei figli in giardino. Questo era il mio recupero dopo le partite. Se fossi stato come Cristiano, ed è solo un esempio come ce ne sono tanti altri, mi sarei bruciato”, ha affermato.
Tra l’altro, Hazard è sicuro che in “termini puramente calcistici” è stato decisamente migliore di CR7, che ha vinto tutto nella sua carriera: “Quali giocatori erano migliori di me? Individualmente Messi è forse l’unico. Mi è piaciuto guardarlo quando giocava al Barcellona, molto meno verso la fine, ma è il più grande della storia. Ingiocabile, impossibile togliergli la palla. Cristiano è un giocatore più forte di me ma, a livello di calcio puro, sinceramente, non credo. Neymar, forse. Poi al Real Madrid c’erano tantissimi campioni con una carriera invidiabile, come Benzema e Modric che erano sopra, ma anche Kroos e Kevin De Bruyne che ‘respirano calcio'”.