La Formula 1 subirà una profonda rivoluzione: le velocissime vetture monoposto potrebbero addirittura gareggiare senza piloti.
Tutti i piloti del mondo sognano di gareggiare nella massima categoria di vetture monoposto e, soprattutto, sui circuiti più belli del mondo. La Formula 1 è quindi il fulcro degli appassionati di gare automobilistiche, poiché è un campionato mondiale che ingloba una serie di settori in un unico posto.
È infatti possibile trovare un’ingegneria meccanica di altissimo livello, una tecnologia all’avanguardia senza eguali e 20 piloti coraggiosi e dotati di una grandissima esperienza di guida. Il famoso Circus, che è nato nel lontano 1950, ha subito una serie di evoluzioni nel corso del tempo, le quali gli hanno permesso di adattarsi ai vari decenni che si sono susseguiti.
La Formula 1 potrebbe prossimamente trasformarsi in un campionato mondiale senza piloti e costituito esclusivamente da vetture a guida autonoma.
Fino a qualche anno fa una gara senza piloti era impensabile e impraticabile, soprattutto perché la maggior parte degli esperti la considerava un’idea quasi fantascientifica o un avvenimento che avrebbe potuto realizzarsi nel 2050. Oggi, questa idea rivoluzionaria è già realtà: il famoso circuito di Indianapolis, che ha circa 112 anni di storia, ha infatti ospitato la prima gara di auto a guida autonoma.
Si tratta della Indy Autonomous Challenge, che è sostanzialmente l’unico campionato automobilistico formato da vetture senza pilota. Per la precisione, tutti gli appassionati di corse hanno la possibilità di vedere dei veicoli caratterizzati da un motore endotermico Mazda, in grado di sprigionare una potenza da 400 cavalli.
Tuttavia, il punto di forza di questa bellissima competizione non sono i motori, ma la fantascientifica tecnologia a guida autonoma. In altre parole, non è una sfida tra piloti e tra ingegneri, bensì tra software e algoritmi. Vince quindi la vettura che ha realizzato il miglior sistema a guida autonoma del mondo. All’Indy Autonomous Challenge partecipano anche due squadre italiane: la EuroRancing e la PoliMove.
La prima è composta da studenti e ricercatori dell’ateneo di Pisa, dell’Eth Zürich e del Polish Academy of Sciences; la seconda è invece formata dai ricercatori del Politecnico di Milano e dell’University of Alabama. Ad ogni modo, il giovanissimo campionato automobilistico a guida autonoma è complessivamente costituito da 9 squadre, le quali provengono da 21 università.
Per quanto riguarda il montepremi da un milione di dollari, questo è andato al Tum Autonomous Motorsport dell’ateneo monacense. Quest’ultimo ha infatti raggiunto una media di 218 km/h in gara, superando quindi di poco il team EuroRacing. Ora, tutti gli appassionati di corse automobilistiche sognano una Formula 1 completamente rivoluzionata: un campionato mondiale costituito da vetture a guida autonoma. Chissà cosa potrebbe accadere in futuro.
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