Pierluigi Collina, ex-arbitro di livello internazionale e oggi responsabile della Commissione Arbitrale della FIFA, avanza una clamorosa proposta regolamentare
Resta il fischietto più bravo oltre che il più popolare degli ultimi anni nel panorama internazionale. Pierluigi Collina è ritenuto infatti il miglior arbitro di sempre nella storia del calcio. Il fischietto Italiano ha avuto una lunga e brillante carriera, ricca di soddisfazioni, premi e grandi finali, dirette con personalità e in modo impeccabile.
Arbitro effettivo dal 1977 al 2005, internazionale dal 1995, una volta appeso il fischietto al chiodo, il viareggino è stato anzitutto designatore arbitrale per la Serie A e B nel periodo compreso tra il 2007 e il 2010, ha ricoperto anche cariche di portata internazionale, essendo presidente della Commissione Arbitrale UEFA dal 2010 al 2018. Oggi Pierluigi Collina è presidente della Commissione Arbitrale della FIFA, un incarico di grande rilievo e responsabilità, e rappresenta dunque per lui un vero e proprio traguardo di prestigio in una carriera di successo nel mondo arbitrale.
Non c’è dubbio che Pierluigi Collina sia stato uno dei migliori arbitri della storia, riconosciuto a livello internazionale non solo per il suo aspetto, ma anche per la sua filosofia nel dare ordini all’interno degli stadi. Nonostante non abbia segnato goal importanti e non abbia vinto nessuna coppa, tutti i tifosi lo conoscono bene, perchè è riuscito infatti a sdoganare la figura dell’arbitro in campo rivaleggiando come notorietà e importanza con gli altri 22 giocatori che scendevano con lui sul terreno di gioco.
In una lunga intervista sul quotidiano La Repubblica, l’arbitro viareggino si racconta a tutto tondo sulla sua vita trascorsa sul campo di calcio raccontando aneddoti molto particolari a partire dal problema che lo ha portato a perdere tutti i capelli, che alla lunga però si è rivelato quasi una fortuna, regalandogli un aspetto particolare. “Quando a 24 anni ho sofferto di alopecia totale, nel giro di due settimane ho perso tutte le forme pilifere e solo perché ero “bravino” ho continuato. I vertici arbitrali mi fermarono per 3 mesi. Poi mi fecero un test: mi mandarono ad arbitrare una partita a Latina, uno stadio caldo, per vedere che effetto facessi alle persone. Sarò sempre grato a quel pubblico: a loro quel giorno non poteva fregare meno di avere un arbitro senza capelli”.
Il responsabile della Commissione Arbitrale della FIFA ha spiazzato tutti, come a volte faceva con qualche atteggiamento in campo nei confronti di giocatori e allenatori, quando ha espresso il suo parere sui calci di rigore. Secondo Collina infatti, il calcio di rigore concede un vantaggio troppo grande all’attaccante rispetto al portiere. Sia per l’alta percentuale con cui i tiri dal dischetto vengono realizzati sia per la possibilità che l’attaccante o i compagni di squadra hanno di ribadire in rete su un’eventuale ribattuta dell’estremo difensore avversario. “Credo che esista un gap eccessivo tra le possibilità che ha l’attaccante e quelle del portiere. Già si segnano in media il 75% dei calci di rigore, e spesso il rigore è un’occasione maggiore di quella che è stata tolta con il fallo. In più si dà anche la possibilità di giocare la respinta del portiere? Secondo me i portieri dovrebbero lamentarsi”.
Ma l’ex arbitro è andato oltre proponendo una soluzione rivoluzionaria. “L’ho già detto in discussioni che abbiamo avuto all’IFAB: una soluzione è il one shot. Come nei rigori dopo i supplementari: non c’è respinta, o fai gol o si riparte da un calcio di rinvio, punto. E così eviti anche il teatrino che oggi c’è prima di un calcio di rigore, con tutti lì intorno all’area. Sembrano i cavalli ai canapi prima della partenza del Palio di Siena”.
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