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Italia, Spalletti: “Dopo l’Europeo sono stato male, ma il primo a dover cambiare devo essere io”

La clamorosa eliminazione dell’Italia agli ottavi di finale dall’ultimo Campionato d’Europa in Germania, a opera della Svizzera, ha lasciato pesanti strascichi sul commissario tecnico della Nazionale e sul calcio italiano

Da sempre nel calcio italiano funziona così, è la logica dei risultati a essere decisiva nel valutare poi l’operato di un presidente, di un direttore sportivo e di un allenatore. E questo è ancora più enfatizzato quando parliamo della Nazionale di calcio dove 60 milioni di tifosi non aspettano altro che gioire in caso di vittoria o condannare in caso di clamorosa sconfitta. Da questa logica non è certo sfuggito anche l’attuale Ct azzurro, Luciano Spalletti, dopo l’ultima clamorosa eliminazione dagli europei tedeschi.

Il futuro dell’Italia nelle parole di Spalletti – Cityrumpors.it – Ansa foto

 

Era finito nel peggiore dei modi il cammino dell’Italia a Euro 2024, dove gli azzurri di Spalletti furono sconfitti 2-0 dalla Svizzera agli ottavi di finale per tornare così a casa a testa bassa dopo una prestazione a dire poco sconcertante, soprattutto perchè arrivata dopo il miracoloso passaggio del turno della fase a gironi, grazie al gol di Zaccagni all’ultimo minuto di recupero ai danni della Croazia.

Debacle azzurra

Le macerie della seconda eliminazione consecutiva dai mondiali erano ancora fumanti quando le improvvise dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico dell’Italia lasciavano un vuoto ancora più grande sulla panchina azzurra. Ecco perchè la scelta di Luciano Spalletti, fresco vincitore di uno straordinario scudetto con il Napoli, aveva messo tutti d’accordo, soltanto lui poteva guidare la rifondazione che avrebbe dovuto ridare lustro alla maglia azzurra. Ma nessuno aveva però tenuto nella giusta considerazione l’impoverimento tecnico del calcio italiano che ha messo davanti al tecnico di Certaldo ostacoli che avrebbe dovuto superare.

Una qualificazione acciuffata in extremis alla fase finale dell’Europeo in Germania aveva fatto tornare, almeno in apparenza, il sereno, ma la realtà poi è stata una clamorosa eliminazione contro una normale Svizzera, a capo di una prestazione sconcertante. Spalletti si, Spalletti no. Il toto commissario tecnico è scattato subito all’indomani del batosta, così come la richiesta a gran voce di dimissioni per quanto riguarda il il presidente della Figc, Gabriele Gravina. A distanza di tre mesi, una nuova stagione è alle porte e nulla è cambiato, Gravina resta il presidente della Federazione e Spalletti guiderà la Nazionale azzurra contro Francia e Israele nelle prime due partite della nuova stagione di Nations League.

Tutta la delusione azzurra – Cityrumors.it Ansa foto

 

Spalletti fa ancora discutere

Ma le parole del Ct nella prima conferenza stampa della nuova stagione tornano inevitabilmente a far discutere. “Ho trascorso una brutta estate, bruttissima”, esordisce senza giri di parole Spalletti, “ma quando si parla di fallimento europeo bisogna fare un’analisi un po’ più corretta, perché secondo me andrebbe riferito solo a quella gara lì, con la Svizzera, che è stata bruttissima, mentre le altre, soprattutto quella contro la Spagna poi vincitrice, erano andate meglio”. Una presa di coscienza quindi a metà, quella del tecnico di Certaldo, perchè l’Italia è sembrata veramente di un livello inferiore in tutte le partite giocate in Germania. Ma l’ex allenatore del Napoli lucidamente ha ammesso anche le sue di responsabilità: “Mi sento responsabile di ciò che è successo. Tutto ciò che mi succede intorno dipende sempre da me al 100%, forse do un 1% anche ai miei collaboratori, ma i giocatori non hanno questa responsabilità. Probabilmente gli ho messo troppa pressione addosso e non gli ho dato la possibilità di gustarsi la maglia dell’Italia”. 

L’Italia di Spalletti riparte dalla Nations League – Cityrumors.it Ansa foto

 

La forza di reagire

Al di là delle convocazioni effettuate per queste prime partite di Nations League, anche questa volta a dire poco cervellotiche, e della crisi del calcio italiano, alle prese con un cambio generazionale che stenta a decollare, bisogna trovare comunque la forza per reagire e invertire la storia perchè l’Italia del calcio è altro, è una nazione guida, quattro volte Campione del Mondo e sempre tra le più forti del movimento mondiale. E lo stesso Spalletti ha dettato il nuovo corso ammettendo che deve essere lui il primo a cambiare e a credere in una forza diversa dei giocatori a disposizione, soprattutto nella voglia di onorare la maglia azzurra che indossano. “Alleno da 30 anni e non ho mai visto una mia squadra che non abbia lottato come purtroppo ci è successo in Germania,  ma non hanno responsabilità i giocatori che erano con me in Germania e nemmeno quelli che sono rimasti a casa”, la pesante ammissione del commissario tecnico che siede sulla panchina dell’Italia.

 

Mauro Simoncelli

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