Il fatto risale al dicembre dello scorso anno, ma secondo il campione la presunta vittima avrebbe concordato preventivamente i rapporti sessuali avvenuti nel bagno di un locale in Catalogna
Il tribunale di Barcellona ha rinviato a giudizio il difensore brasiliano Dani Alves per violenza sessuale su una giovane donna, avvenuta in una saletta privata della discoteca catalana Sutton il 30 dicembre 2022. L’ex giocatore di Juventus e Barcellona è in carcere dallo scorso 20 gennaio, ma ora rischia una grossa condanna che potrebbe portarlo in carcere per molti anni.
Daniel Alves da Silva, meglio noto semplicemente come Dani Alves, è uno dei difensori più forti della storia del Brasile, nazionale con la quale è diventato campione del Sud America nel 2007 e nel 2019. E’ nel gruppo ristretto di calciatori con almeno1000 presenze ufficiali accumulate con le maglie di Siviglia, Barcellona, Juventus, Paris Saint Germain e San Paolo con le quali ha alzato la bellezza di 43 trofei ufficiali ed è il secondo calciatore più titolato della storia del calcio dopo Lionel Messi.
Un campione e una brutta storia
Dani Alves, il giocatore della nazionale brasiliana, dopo aver vestito in carriera le maglie delle squadre più titolate e aver giocato in quasi tutti gli stadi più difficili del mondo, ora si ritroverà ad affrontare la partita più difficile, quella davanti a un tribunale che lo accusa di violenza sessuale e che lo potrebbe condannare a molti anni di galera. L’ex capitano del Brasile è accusato di aver violentato una donna spagnola di 23 anni la notte del 20 dicembre 2022 nei bagni di una discoteca di Barcellona, il Sutton Club. È stata così confermata l’ordinanza emessa dagli inquirenti al termine delle indagini e decretata l’apertura del processo a carico del giocatore brasiliano. Da ora sia l’accusa sia la difesa hanno cinque giorni a disposizione per presentare memorie di replica, dopodiché verrà stabilita la data d’inizio del processo. Nel racconto reso agli inquirenti dal 40enne, oramai ex giocatore, emergerebbero diverse incongruenze, da qui la decisione delle autorità di mandarlo a processo e adesso rischia ben 12 anni di carcere.
Fino a 12 anni di carcere
Il quarantenne brasiliano, detenuto nel carcere di Barcellona Brians 2 dal 20 gennaio 2023, fino ad oggi si è sempre dichiarato innocente, assicurando che aveva “concordato preventivamente il rapporto sessuale con la presunta vittima e di avere la coscienza pulita‘” Il tribunale di Barcellona ha però affermato che ci sono “prove fondate” ai danni dello sportivo, tra cui il racconto della vittima e quello di alcuni testimoni. A inizio novembre la difesa del calciatore ha chiesto l’archiviazione del caso perché “la riservatezza del procedimento è stata continuamente violata” a causa di fughe di notizie mediatiche e tutto ciò ha generato “una evidente e materiale impotenza”. La richiesta è stata respinta dal tribunale di Barcellona, che però ha sottolineato che la presunzione di innocenza del calciatore resta intatta fino alla fine del processo.