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L’addio di Immobile scuote la Lazio: “La fine di un’era”

Il capitano della Lazio lascia il club e si accorda con il Besiktas: per i tifosi biancocelesti è la fine di una lunga e prolificua storia d’amore. Destinata a lasciare il segno

La fine di un’epoca. La conclusione di una lunga, emozionante e fruttuosa storia d’amore. Ciro Immobile saluta la Lazio, e lo fa all’improvviso, al termine di una trattativa durata due giorni. Il bomber più prolifico della storia biancoceleste (duecentosette gol in otto stagioni), lascia la capitale per trasferirsi al Besiktas in Turchia: dal prossimo anno sfiderà Icardi e Dzeko e cercherà di rilanciarsi dopo due stagioni negative.

Ciro Immobile lascia la Lazio dopo otto stagioni. Il capitano biancoceleste andrà in Turchia, al Besiktas – Cityrumors.it

Per i tifosi della Lazio si tratta di un addio improvviso. Probabilmente meno traumatico rispetto a quelli di alcuni idoli del passato (Nesta salutò l’ultimo giorno di mercato del 2002, mentre Beppe Signori si trasferì alla Sampdoria all’improvviso durante la sessione invernale del mercato del 1997), ma destinato a lasciare il segno. Se è vero che negli ultimi due anni il rapporto con Immobile non era più quello di un tempo (il bomber aveva subito un appannamento, complici una lunga serie di infortuni che ne avevano limitato l’utilizzo), è altrettanto vero che Ciro, per i laziali ha rappresentato tanto. Forse tutto.

Capitano, bomber e leader

E’ stato il capitano, il leader, il bomber, il giocatore copertina. Legando il suo nome a quello del club biancoceleste, ne ha incarnato lo spirito e la voglia di non arrendersi mai. Anche di fronte alle difficoltà; anche quando tutti sembrano pronti a voltarti le spalle. Anche quando tutto intorno, sembra sul punto di crollare. Ha segnato gol belli e decisivi. Ha alzato al cielo coppe e portato a casa trofei. E soprattutto, si è guadagnato l’amore incondizionato della sua gente. Con la Lazio è arrivato a superare dei primati che sembravano intoccabili. Ha scavalcato nelle classifiche dei goleador di tutti i tempi, dei mostri sacri come Bruno Giordano, Giorgio Chinaglia, Beppe Signori e Silvio Piola, segnando 208 gol. Di questi, settanta sono serviti per sbloccare il risultato sullo 0-0: per 29 volte ha realizzato il gol del pareggio e in 19 occasioni quello del nuovo vantaggio.

I duecentosette gol di Immobile

La sua avventura parte ufficialmente il 21 agosto 2016: Ciro segna il suo primo gol laziale a Bergamo, aprendo una serata scoppiettante e che si chiuderà con la vittoria biancoceleste per 4-3. Nel suo primo anno, che chiude con 26 reti, si toglie la soddisfazione di andare a segno in uno dei derby di Coppa Italia: il primo sigillo nelle stracittadine. La stagione successiva è quella della definitiva esplosione: Ciro segna una doppietta nella finale della Supercoppa Italiana contro la Juventus, vince il titolo di capocannoniere della serie A e a Ferrara, al termine di una gara eccezionale, che concluderà con un poker alla Spal, realizza la rete numero 50 con la maglia biancoceleste.

Ciro Immobile ha giocato con la Lazio dal 2016 al 2024 segnando 207 reti in otto stagioni – Cityrumors.it

Per il gol numero cento si regala una serata di gala, incantando San Siro, nel giorno in cui la Lazio, battendo in trasferta il Milan, infrange un tabù durato 31 anni: Ciro si avventa su un perfetto assist di Lazzari e manda in estasi i tifosi biancocelesti. Al termine della stagione vincerà il suo secondo titolo di re dei bomber e la scarpa d’oro. L’ultimo gol, il numero 125 della sua carriera laziale, lo mette a segno nella sua Napoli.

Contro il Parma, il 12 maggio del 2021, segna la rete numero 150, regalando a Simone Inzaghi, (il tecnico che ha condiviso con lui le sue prime cinque stagioni laziali) l’ultimo successo sulla panchina della Lazio. Col suo successore, Maurizio Sarri, il rapporto è ancora più forte. Nella prima stagione sotto la guida del tecnico toscano, segna 27 reti e porta a casa il terzo titolo dei bomber da quando è a Roma (il quarto della sua carriera calcolando anche quello con il Torino).

Il resto è storia recente: quando Felipe Anderson lo ha lanciato verso l’area di rigore del Feyenoord, nel match decisivo per il passaggio agli ottavi di finale di Champions League, Ciro ha capito che stava per entrare ancora di più nella storia della Lazio: il dribbling sul portiere in uscita, la corsa sotto la Curva Nord e l’Olimpico intero che grida forte il suo nome, sono attimi che resteranno per sempre nella memoria sua e di ogni tifoso.

Il capitano della Lazio Ciro Immobile, pronto a lasciare il club dopo otto stagioni (Ansa) – Notizie.com

I numeri di Immobile alla Lazio

Ma al di la dei freddi numeri, Ciro Immobile è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi, toccando i tasti giusti. Una storia d’amore iniziata l’estate del 2016 e che, passo dopo passo, si è cementata all’insegna della lazialità. I tifosi lo hanno esaltato, coccolato, difeso dagli attacchi gratuiti di chi cercava ogni pretesto per attaccarlo. Hanno esultato con lui, lo hanno visto alzare al cielo una Coppa Italia, due supercoppe italiane, un Europeo, una scarpa d’oro e tre titoli di re dei bomber. Lo hanno visto cadere e rialzarsi: anzi, lo hanno spesso aiutato a risollevarsi, difendendolo dal mondo esterno.

Ma negli ultimi due anni questo rapporto era venuto meno: Ciro è stato spesso al centro delle critiche e delle discussioni. E’ stato preso come capro espiatorio di ogni problema che affiggeva il mondo laziale. Gli è stato accollato l‘addio di Sarri, i troppi errori sotto porta, l’incapacità di ripetere i numeri che lo avevano accompagnato nelle precedenti, esaltanti stagioni. Qualcuno era arrivato addirittura a criticarlo ed insultarlo per strada, davanti alla scuola dei figli.

Il futuro che preoccupa i tifosi

L’amore, era stato superato dall’odio. Gli stessi tifosi che lo avevano esaltato (e che oggi probabilmente lo rimpiangeranno) si sono scagliati contro di lui, rimproverandogli di non aver accettato le lusinghe arabe la scorsa estate. Tutti discorsi e valutazioni che oggi, alla luce degli eventi, perdono terribilmente di forza. Immobile lascia la Lazio all’improvviso e se ne va in Turchia: per lui è pronto un contratto di tre anni a sei milioni di euro a stagione. Per la Lazio è la fine di un’era. Ora starà ai dirigenti, oggi finiti al centro della critica, cercare di trovare un sostituto all’altezza. Otto anni fa Ciro fu chiamato a sostituire un totem come Klose: in pochi pensavano che avrebbe fatto tre volte meglio di lui. Lotito e Fabiani (che nel frattempo ha preso il posto di Tare, colui che scelse il bomber napoletano l’estate del 2016) saranno in grado di ripetersi?

E’ la domanda che da ieri, milioni di tifosi della Lazio si stanno ponendo. In dodici mesi il club è passato da Sarri a Baroni (con l’interregno di Tudor), da Felipe Anderson a Tchoauna, da Luis Alberto a Dele Bashiru, da Immobile a Noslin, ed ha anche perso Kamada. Con la Lazio di Immobile, Milinkovic e di tutti i recenti partenti, la squadra biancoceleste è stata in grado di scrivere alcune delle pagine più belle ed emozionanti della storia del club capitolino. Sarà ancora in grado di ripetersi?

Paolo Colantoni

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