Sull’attuale numero uno della Federcalcio pende un’indagine da parte della Procura di Roma, ma tutto nasce da una segnalazione
Una guerra all’inizio sotterranea, poi venuta in superficie per una serie di situazioni e anche perché l’odio, ed è il caso di usare questa terminologia, tra Gravina e Lotito non poteva che produrre una vicenda del genere, anche se pochi sospettavano potesse essere di questo tenore.
Ad uscire allo scoperto è un funzionario del Sos della direzione nazionale Antimafia, il suo nome è Angelo Falato, uno sconosciuto ai più, ma persona nota tra gli inquirenti per il suo eccellente lavoro sul campo. Ebbene questo signore raccontaalcune cose ai pm di Perugia che si attivano su queste dichiarazioni fatte a loro direttamente: “Nella primavera dell’anno 2022 fui contattato in modo inusuale dal consigliere Laudati. Mi disse che da Salerno gli avevano chiesto informazioni sulla compravendita della Salernitana Calcio e mi diede delle carte per analizzarle.
Le parole di Falato vanno in profondità e proseguono: “Non so chi gliele aveva date, si trattava di atti informali, appunti che però riguardavano Gabriele Gravina e alcune operazioni da lui fatte. Le analizzai e gli dissi che effettivamente vi erano delle stranezze e dei possibili illeciti commessi da Gravina, ma non vedevo fatti di competenza della Dna“. Da questo racconto i magistrati deducono alcune cose, un po’ confuse, ma vanno avanti e cercano di trovare un filo logico che viene fuori appena saltano fuori dei soldi 350 mila euro che sarebbero serviti per l’acquisto di una collezione di libri antichi del medioevo da parte di Gravina.
Il problema è che per la Procura di Roma, che aveva ricevuto gli atti da Perugia (non poteva intervenire direttamente per questioni di competenza territoriale ndr) quella somma era servita per scopi per i quali si sospetta siano un presunto “accordo corruttivo”, da qui la Procura ha notificato un sequestro perché, da parte della Procura di Perugia nell’invio degli atti a Roma, scriveva che quei soldi “sarebbero stati utilizzati contratti di diritto privato finalizzati a fornire alle movimentazioni finanziarie una apparente cornice di legalità“.
Il percorso dei dossier su Gravina
Da qui, Gabriele Gravina è stato convocato in Procura per essere ascoltato, anche perché su di lui si sospettano reati per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Un’indagine che c’è su Gravina, frutto di una memoria di magistrati e anche di serie di atti registrati, tra cui bonifici bancari, e sulla base di questi documenti è nata l’indagine della procura di Roma.
Collegamenti e fatti che risalgono al 2018, quando Gravina era il numero uno della Lega Pro e riguardano il bando che era stato indetto dalla stessa Lega Pro per la creazione di un canale tematico che trasmettesse le gare. Il bando, in questione, fu vinto dalla ISG Ginko, una società che si occupa di piattaforme digitali in rapporti con la società di comunicazione Assist Group del manager Gianni Prandi e il sospetto è che quei libri storici acquistati siano in qualche modo legati all’assegnazione del famoso bando a ISG.
Ma come nasce quest’informazione su Gravina? E perché? Dal nulla è spuntato fuori un dossier sul presidente della Federcalcio, quasi piovuto dal cielo, ma non è proprio così. C’è da dire che l’inchiesta e l’indagine sono tuttora in corso e si sta scavando per cercare di capire se ci sono altri anelli di congiunzione.
A fare la segnalazione alla Procura di Perugia sono l’ex pm Laudati e il tenente della Gdf Striano (finiti in un maxi inchiesta di dossieraggio che ha coinvolto anche il Governo in qualche modo) che hanno fatto la segnalazione facendo capire che tutto poteva nascere dall’audizione del presidente della Lazio, Claudio Lotito, fatta a Salerno durante le indagini sul cambio di proprietà della società granata.
La realtà della situazione è che a dare il suggerimento al Sos sarebbero stati nell’ordine Emanuele Floridi e Angelo Fabiani, collaboratori strettissimi di Lotito (Fabiani all’epoca dei fatti non era ancora direttore sportivo della Lazio ndr). “Faremo il solito appunto con i contro fiocchi”, il messaggio whatsapp che Striano invia nella chat con Floridi e Fabiani. Ma ci sarebbe ancora dell’altro che, a breve, verrà fuori su questa vicenda che appare torbida e poco pulita.