Le nuove elezioni hanno portato un cambio al vertice della Lega calcio, ma la polemica tra i presidenti è furente e non si placa: si riparte?
Ci risiamo. Ma era prevedibile. Ezio Maria Simonelli, eletto con 14 voti alla presidenza della Lega di A, è tecnicamente il nuovo presidente ma non è ancora ufficiale perché non può esserlo per via della sua non eleggibilità. Almeno secondo i presidenti che hanno sollevato il problema sull’articolo 10 e 14 dello Statuto della Lega.
Lui, il nuovo eletto e scelto dalla maggior parte dei presidenti che fanno parte della Lega Calcio, è ansioso di cominciare (forse anche troppo ndr) tanto che ha inviato sabato 21 dicembre, il giorno dopo la sua elezione, una Pec a tutti i consiglieri, annunciando che accettava l’incarico anche perché aveva rinunciato ai suoi ruoli in Mondadori, Mediaset e Fininvest, che sono incompatibili con la nuova posizione da presidente di Lega Calcio.
In questo modo e con questo atto ufficiale, l’ex storico commercialista di Silvio Berlusconi ritiene di aver superato lo scoglio legato all’eleggibilità con tanto di dichiarazione sulle dimissioni da membro dei collegi sindacali delle società riconducibili al Monza. E ora è pronto a prendere il suo posto e a presentarsi lunedì 23 dicembre negli uffici di Milano per il suo primo giorno di lavoro da presidente. Ma non è così semplice, anche perché, pur scelto ed eletto, l’assemblea di Lega non l’ha ancora proclamato.
E questa è sembrata una forzatura che a tanti non è piaciuta per niente, perfino a quelli che l’hanno scelto e votato. L’attuale presidente Lorenzo Casini e i consiglieri che non hanno votato per Simonelli protestano e sostengono che la documentazione inviata dallo stesso Simonelli sia incompleta, anche perché, per rispettare l’art.14 dello statuto, Simonelli deve dire di non avere più rapporti di alcun tipo con le associate, quindi anche nell’attività che svolge come commercialista e se non si farà chiarezza su questo, il consiglio, su input dello stesso Casini, rimanderebbe il voto all’assemblea.
Un bel pastrocchio, anche perché, se non si farà chiarezza immediata su questo, e le norme dello statuto parlano chiaro, ci sono presidenti pronti ad adire le vie legali contro l’elezione di Simonelli. Un nome su tutti? Claudio Lotito. Si andrebbe allo scontro totale anche perché Simonelli è deciso ad arrivare in Lega nel suo nuovo ufficio, anche perché è stato legittimato da Percassi, attuale vicepresidente della Lega stessa. La Procura federale, qualora Simonelli non riuscirebbe a svolgere il suo compito, è pronta ad intervenire.
I presidenti di Lega, almeno qualcuno, non è soddisfatto per quello che sta accadendo e tramite l’Adn Kronos emettono un comunicato che fa riflettere: “Apprendiamo con sconcerto dagli organi di stampa che il dottor Simonelli si sarebbe auto-proclamato Presidente della Serie A, senza voler attendere gli accertamenti istruttori che si era stabilito di compiere all’esito dell’Assemblea di Lega del 20 dicembre scorso. Risulta incomprensibile e preoccupante questa fretta, fretta che speriamo non sia alimenteta da qualche impedimento, tenuto conto che tutto si sarebbe auspicabilmente risolto in pochi giorni e che il Consiglio di Lega era già stato correttamente convocato per il 27 dicembre“.
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