Il giro di boa a Parigi 2024 è arrivato. E Malagò in un’intervista a ‘La Stampa’ analizza i risultati italiani e si sofferma su alcuni casi particolari.
Venticinque medaglie e tante soddisfazioni per i colori italiani. Possiamo riassumere così la prima parte di Parigi 2024. Non sono sicuramente mancate le delusioni, ma il ritmo è quello giusto e l’obiettivo prefissato alla partenza è assolutamente raggiungibile. In casa Italia si respira ottimismo e Malagò in un’intervista a ‘La Stampa’ analizza quanto successo in queste settimane in terra francese a partire da una giornata come quella di ieri.
“Ho passato tre ore a vedere Italia-Giappone al cellulare mentre ero a fare il tifo per Bacosi e Rossetti – ammette il presidente del Coni – sono passato dall’incubo alla doppia apoteosi”. Senza dimenticare la ginnastica. “Alice D’Amato è stata fantastica. L’oro e il bronzo hanno un valore importante. Speravo che in questa disciplina si potesse arrivare a medaglia per sopperire alle medaglie che avremmo perso per strada“.
Ora i fari sono puntati tutti su Tamberi. Gimbo ha raggiunto Parigi ed ora è pronto a scendere in pedana per provare a bissare il successo di tre anni fa. “Quando mi ha chiamato per raccontarmi il problema è scoppiato a piangere – svela Malagò – io mi aspetto da lui un nuovo miracolo. Nelle condizioni difficoltà si gasa e sono certo che farà così anche questa volta“. Il presidente del Coni racconta anche di essersi complimentato con Malagò per aver onorato nel migliore dei modi il titolo olimpico conquistato a Tokyo e il tricolore.
Ma naturalmente in questa intervista c’è spazio anche alla delusione del numero uno dello sport italiano: l’argento del fioretto femminile. “Però parlerei di dispiacere“, precisa Malagò.
Sono Olimpiadi ricca di polemiche a partire dal caso Carini. Per Malagò c’è stata una strumentalizzazione da parte della politica e anche l’atleta azzurra è stata sottoposta a pressioni nelle giornate precedente. Il presidente del Coni conferma di aver ricevuto dal Cio il documento sulla regolarità della partecipazione dell’algerina al torneo.
Per il numero uno dello sport italiano un passaggio anche sulla Senna e sul rischio inquinamento: “Attualmente la situazione è borderline. Una cosa è fare una gara corta come il triathlon, un’altra è una 10 chilometri. Sono fiducioso che si gareggerà. Cerimonia di apertura? Devo dire che non mi ha convinto“.
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