Michael Schumacher, come sta l’ex pilota tedesco della Ferrari? Gli ultimi aggiornamenti in merito alle sue condizioni di salute
Il 29 dicembre si ricorrerà un triste anniversario per gli amanti della Formula 1. In particolar modo per i sostenitori della Ferrari ed i tifosi di Michael Schumacher. Sono passati quasi dieci anni dal terribile incidente, sugli sci, in quel di Meribel che vide come protagonista e vittima l’ex pilota tedesco. La sua vita è completamente cambiata. Così come quella della sua famiglia, amici, parenti e tutti coloro che hanno sempre fatto il tifo per ‘Schumi‘.
Da quel terribile giorno, però, le informazioni che riguardano le sue condizioni di salute sono davvero molto poche. Una scelta che arriva direttamente dalla sua famiglia che non vuole inoltrare alla stampa gli ultimi aggiornamenti. Una decisione presa dalla moglie Corinna. Stesso discorso vale anche per chi può effettuare visite nella loro villa a Ginevra per andare a trovare il sette volte campione del mondo. Tra questi uno dei suoi amici Jean Todt.
Non è stato reso noto alcun aggiornamento ufficiale, da parte della famiglia, dal giugno del 2014: ovvero da quando Schumacher è stato operato per ben due volte alla testa, da quando si è svegliato dal coma con tanto di dimissioni dall’ospedale di Grenoble. Nessuno più, da quel momento, ha rilasciato aggiornamenti. In molti si chiedono del perché su questo silenzio. A cercare di dare una risposta ci ha pensato l’avvocato Felix Damm che dal 2008 si occupa di tutelare legalmente la famiglia dell’ex pilota.
Michael Schumacher, le sue condizioni: parla l’avvocato Damm
Il legale ne ha parlato in una intervista rilasciata alla rivista tedesca “Legal Tribune Online“. Sul fatto che non siano state più state date notizie sulle sue condizioni ha detto: “Quando c’è stato l’incidente la pressione dei media è cambiata. Con la stampa sono state fornite le prime informazioni generali sulla salute di Michael. Nessuno può rivendicare la riservatezza dei fatti. Abbiamo dovuto affrontare il tema dell’autodivulgazione nei procedimenti giudiziari“.
Poi ha continuato dicendo: “L’obiettivo era quello tutelare la privacy di Michael. Ne abbiamo parlato su come farlo. Abbiamo discusso anche di un possibile rapporto finale sulla salute di Michael. Anche se la questione non sarebbe finita lì. Tutto questo ci avrebbe costretto ad effettuare dei costanti aggiornamenti sulle sue condizioni visto che non sei tu a decidere quando l’attenzione dei media sulla vicenda si abbasserà“.