Tyson-Paul, curiosità e origini di un match che mette il fascino del passato contro il presente sul ring di Netflix
“The Baddest Man on the Planet” è tornato, pronto per sfidare questa notte uno degli influencer più “odiati” degli Stati Uniti. Mike Tyson contro Jake Paul, un incontro generazionale in Texas che i puristi del pugilato definiscono una “pagliacciata”, ma che si propone di essere uno degli eventi dell’anno dal punto di vista degli ascolti e delle visualizzazioni.
Non è certo un caso, infatti, che questo sia il primo incontro di boxe professionistico trasmesso in diretta streaming su Netflix. Si tratta di un passo storico per la piattaforma, che (guarda caso) collabora con la società di promozione di Paul, Most Valuable Promotions.
La buona notizia è che per gli abbonati non ci saranno costi aggiuntivi (non si tratta quindi di una sorta di PPV) e questo fa sì che l’opportunità di seguire un evento possa far battere ogni record: con i suoi 283 milioni di iscritti, d’altronde, Netflix ha il potenziale per trasformare questo incontro in uno dei più seguiti della storia della boxe.
Per i nostalgici, la curiosità sarà tutta su Tyson: potrà ancora rappresentare una minaccia dopo 19 anni di assenza dal ring? Per i più giovani, invece, l’attenzione sarà rivolta a Paul, l’uomo che ha costruito la sua carriera da pugile partendo dai social. Il match, articolato in otto round da due minuti, prevede l’utilizzo di guantoni da 14 once, più pesanti rispetto al normale, per aumentare la sicurezza, ma che potrebbero rendere più difficile infliggere un KO.
Ma chi è Jake Paul? A soli 27 anni è già un fenomeno globale. Nato come youtuber, così come il fratello Logan, che è invece nel frattempo è diventato un wrestler professionista di successo in WWE, è passato al pugilato nel 2018 con l’obiettivo di sfidare un influencer rivale.
A partire da quel momento ha accumulato un record personale di 10 vittorie (sette per KO) e una sconfitta, battendo anche nomi di un certo spessore, come l’ex campione UFC Anderson Silva, anche se va sottolineato che quest’ultimo aveva 47 anni al momento dell’incontro.
Paul non ha mai nascosto le sue motivazioni, quasi esclusivamente economiche: “Sono qui per guadagnare 40 milioni di dollari e mettere KO una leggenda“, ha dichiarato lo scorso agosto. Ma il suo obiettivo non è solo questo. Paul, infatti, punta a essere riconosciuto come un pugile legittimo, cercando di diventare il sesto uomo nella storia a sconfiggere Tyson in un match professionistico.
Dall’altra parte, Tyson mantiene il suo proverbiale riserbo e la sua cattiveria innata. Dopo aver stupito nei recenti allenamenti pubblici, il 58enne sembra pronto a dimostrare che l’età è solo un numero. Il suo ritorno non è solo una sfida fisica, ma anche un test emotivo per chi ha vissuto l’era in cui il suo nome incuteva timore sui ring di tutto il mondo.
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