Morte Maradona, rivelazioni dure Maduro: “Ecco perché fu ucciso”

Morte Diego Armando Maradona, arrivano rivelazioni durissime da parte dell’attuale presidente del Venezuela, Nicolas Maduro: “Ecco perché è stato ucciso”

Quasi quattro anni fa il mondo del calcio ha pianto per la scomparsa di uno dei giocatori più forti della storia del calcio (se non il più forte). Ovviamente stiamo parlando di Diego Armando Maradona, venuto a mancare all’età di 60 anni. Negli ultimi mesi si sta ritornando nuovamente a parlare della sua vicenda con dichiarazioni molto forti. In primis quelle del figlio, Diego Armando Maradona Junior. L’ex allenatore dell’Afro Napoli e del Pompei, infatti, è sempre più convinto che il padre sia stato ucciso.

La rivelazione shock del presidente venezuelano
Nicolas Maduro e Diego Armando Maradona (Ansa Foto) Cityrumors.it

Non solo: ha anche una idea di chi possa essere stato. Chi sposa la sua tesi è uno che il fuoriclasse argentino non solo lo adorava come calciatore, ma soprattutto come uomo, tanto è vero che la loro amicizia non era affatto nascosta. Stiamo parlando di Nicolas Maduro che, nel corso di una intervista rilasciata ai canali ufficiali della presidenza del Venezuela (ruolo che ricopre attualmente), è tornato a parlare della vicenda che riguarda il “Pibe de Oro“.

Morte Maradona, Maduro: “Diego ucciso perché era icona ribelle”

Per Nicolas Maduro non ci sono dubbi: Diego Armando Maradona è stato ucciso. Motivo? Per il numero uno del Paese sudamericano era considerato un personaggio “scomodo” ma soprattutto una icona ribelle. Ucciso, quindi, in merito ad una “operazione per cercare di porre fine ai simboli dell’Argentina ribelle“. L’ultima volta che i due si sono sentiti telefonicamente è stato nel giorno del compleanno dell’ex calciatore, il 30 ottobre.

La rivelazione shock del presidente venezuelano
Nicolas Maduro e Diego Armando Maradona (Ansa Foto) Cityrumors.it

Tanto è vero che lo aveva invitato nel suo Paese visto che era preoccupato sul fatto che moltissime “persone cattive fasciste” sapevano che era il simbolo della ribellione popolare. Non solo: “Diceva quello che nessuno osava dire in Argentina e nel mondo“. Insomma, un modo per distruggere l’ex fuoriclasse del Napoli e poi volevano addirittura farla finita con Cristina Kirchner in diretta televisiva.

Non si è fatta attendere la frecciatina nei confronti del nuovo numero uno dell’Argentina, Javier Milei. Quest’ultimo è stato giudicato, proprio da Maduro, come il simbolo del “fascismo” e del “sionismo“. Lo stesso Milei che, poche settimane fa, ha affermato di essere pronto a guidare una crociata affinché il Venezuela possa essere sanzionato e sconfitto.

Di conseguenza la risposta di Maduro non si è fatta attendere: “Guardasse che fine hanno fatto Jair Bolsonaro e Alberto Macri (rispettivamente ex presidenti Brasile e Argentina, ndr). Chi scherza con il Venezuela finisce male“. Se non si tratta di un vero e proprio avvertimento poco ci manca. 

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