Rapporti deteriorati tra il tecnico e il presidente della società, ma non da adesso da molto più lontano, a cominciare dalla notte della finale di Europa League
Un esonero che parte da lontano, quasi un anno fa. E che si è protratto del tempo, con una linea che non poteva essere superata, soprattutto dalla proprietà. Tanti sono rimasti sconvolti e sorpresi dalla cacciata del portoghese, anche e soprattutto per i modi. Ma tutto è andato come Dan Friedkin aveva deciso di fare, come se fosse un modo fatto apposta perché non voleva più vedere il tecnico. Basti pensare che Mou era andato a Trigoria perché c’era l’allenamento e doveva preparare la sfida del rilancio col Verona. Era ignaro di tutto. Anzi quando ha ricevuto il messaggio di Friedkin sul telefonino “Vieni nel mio ufficio“, mai avrebbe immaginato che da lì a breve sarebbe stato esonerato, tanto che pare ci sia andato in tuta dal presidente proprio per ché da lì a pochi minuti sarebbe entrato in campo per l’allenamento.
Non è stato facile per il presidente prendere questa decisione. Ma per metterla in atto, era sbarcato lunedì sera a Roma, dopo un viaggio diretto dagli Usa, con la convinzione di voltare pagina e mandare via Mourinho. E così, il patron non ha perso tempo e poco dopo le otto, con il figlio Ryan sono arrivati a Trigoria, hanno convocato lo Special One ed è successo tutto. L’allenatore non l’ha presa bene e ha risposto in malo modo, anche con parole grosse e con insulti. Ci sarebbe stata una discussione feroce tra i due, con entrambi che si davano responsabilità. Entrambi si sono messi a urlare, col figlio Ryan che avrebbe fatto da pacere, anche perché la situazione era molto tesa. Il presidente ha rimproverato a Mourinho tante situazione, lo Special One non è stato zitto e, seppur attonito per quello che stava succedendo, ha risposto per le rime rammentando una serie di promesse che non sono state mai rispettate, ma anche delle proposte che lui ha ricevuto e che ha rifiutato proprio per la Roma e per restare alla Roma.
Tutto è cominciato dalla notte di Budapest e dalle polemiche contro l’Uefa
Intorno alle 9,30, la decisione ufficiale con la Roma che ha pubblicato il comunicato che metteva la parola fine: ci dispiace ma serviva “un cambiamento immediato“. Ed ecco che è cominciata l’epopea e tutta la situazione legata a Daniele De Rossi. Ma l’esonero di Mou non è certo per i risultati del derby e quello ultimo col Milan, hanno sicuramente influito, ma dietro c’è molto di più.
La verità è che Mourinho ha perso la Roma per sempre nella notte di Budapest, soprattutto per quello che è avvenuto dopo con le reazioni velenose e rabbiose contro l’arbitro Taylor. Parole che hanno anche fomentato i tifosi e quella famosa scena dell’arbitro accerchiato da centinaia di tifosi della Roma non sono piaciute per niente a Friedkin che stava parlando con l’Uefa per trovare un accordo sui conti economici e quella cosa ha rischiato seriamente di farla saltare. Per la proprietà sarebbe stato un gravissimo danno economico. Mou era stato avvertito di non insistere, ma lui niente. E da lì è stato un declino, e sempre più profondo. Il resto delle parole anche contro la proprietà con quel “mi sento solo, ci sono delle cose che mancano e non è possibile”, hanno ferito e fatto infuriare Dan Friedkin in persona che, per chi lo conosce bene, ha avuto anche fin troppo pazienza.