L’eterno campione serbo, in attesa di tornare in campo per il finale di stagione, in una recente intervista ha parlato degli insegnamenti giusti che con la moglie Jelena provano a dare ai figli
L’ex numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic, in una intervista alla televisione serba Blic Tv, ha espresso una posizione molto chiara sull’utilizzo dello smartphone da parte dei più giovani. Lo fa partendo da una situazione che lo riguarda in prima persona, cioè su come gestisce il tema con i suoi figli alle prese con la realtà scolastica dove tutti gli altri bambini hanno già un cellulare a disposizione.
A inizio anno scolastico il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato il divieto dell’uso dei cellulari nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per scopi didattici. Una scelta motivata dalla preoccupazione per gli effetti negativi che un uso eccessivo di questi dispositivi potrebbe avere nello sviluppo cognitivo degli studenti.
Lo smash vincente del campione
Una stagione particolare quella fin qui trascorsa per il campione serbo Novak Djokovic. Dopo oltre 10 anni di trionfi straordinari non è riuscito a vincere neanche un torneo del Grande Slam, quest’anno equamente diviso tra lo spagnolo Carlos Alcaraz e il nostro Jannik Sinner. E’ scivolato infatti al quarto posto della classifica Atp, posizione comunque impreziosita dalla medaglia d’oro conquistata con la maglia della Serbia alle Olimpiadi di Parigi 2024. Resta un grandissimo esempio di professionalità e coraggio, con il recupero lampo per riuscire a giocare le Olimpiadi dopo l’infortunio al ginocchio, e soprattutto un grande esempio di famiglia felice con quei simpatici siparietti insieme ai figli e la moglie Jelena al termine di ogni match giocato. Proprio rispondendo a una domanda sui figli, in un’intervista a una televisione del suo paese, il tennista serbo ha mostrato idee molto chiare sulla loro educazione, evidenziando ancora una volta importanti doti morali.
Niente cellulare
Nole infatti ha spiegato come i due figli Stefan di 10 anni e Tara di 7 anni “si lamentano perché sono gli unici a scuola senza cellulare, io gli spiego che così ci differenziamo dagli altri, perché siamo testardi sia in senso positivo che in senso negativo. E’ importante che le persone acquisiscano un po’ più di consapevolezza su quello che accade intorno a noi, non è necessario seguire il gregge”. Un modo di pensare e quindi di agire in assoluta controtendenza rispetto alla maggioranza dei genitori che lasciano giocare con gli smartphone i propri figli fin da piccoli, pur di tenerli calmi e tranquilli. “Molte persone hanno problemi esistenziali e quando hai problemi del genere tutto il resto perde d’importanza. Negli anni Novanta vivevamo duramente, i miei genitori hanno faticato molto. Non ho problemi esistenziali adesso, posso permettermi quello che voglio, grazie a Dio. La fiducia in me stesso e nelle mie capacità mi hanno sempre portato lontano e l’altra mia fortuna è stata quella di essere circondato da persone che hanno sempre creduto in me anche più di me”, ha concluso l’ex numero uno al mondo. Djokovic, tra l’altro, si è detto pronto a firmare la petizione su Change.org ‘Stop smartphone e social sotto i 16 e 14 anni”: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo’, che invita il Governo italiano a vietare l’uso personale di smartphone ai minori di 14 anni e l’apertura di profili social ai ragazzi sotto i 16. L’ennesimo punto vincente di un campione dalle straordinarie qualità morali.