Il tecnico portoghese, fresco di esonero dal club giallorosso, è stato già accostato ad una prestigiosa panchina europea: colpo di scena
Da lui è lecito attendersi di tutto. Da un personaggio di tale pedigree, con una bacheca personale fatta di 26 trofei conquistati tra Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna, José Mourinho, piaccia o no, è tra gli allenatori più vincenti del XXI secolo.
Appena esonerato – a dire il vero un po’ a sorpresa, soprattutto per la scelta dei tempi – dalla proprietà della Roma nel suo incarico da tecnico della prima squadra, lo Special One è tornato ufficialmente su piazza.
Uno come lui non può stare fermo a lungo: probabilmente lo sarà fino a fine stagione, considerando lo stato avanzato della stessa, ma dalla prossima estate il suo telefono potrebbe farsi rovente. O forse già sta squillando, a giudicare dalle indiscrezioni del portale catalano esperto di mercato ‘Elnacional.cat‘.
Attualmente Mourinho sta raccogliendo i cocci di quello che è stato, a detta di chi lo conosce bene, un vero e proprio shock. Il portoghese non si aspettava di essere allontanato da una squadra che, al di là dei magri risultati ottenuti quest’anno, aveva forgiato a sua immagine e somiglianza.
L’identificazione col pubblico romanista – che grazie al suo carisma e alla sua presa emotiva ha inanellato una serie incredibile di sold out consecutivi all’Olimpico – è stata perfino più intensa che in altre piazze. Dove comunque il lusitano aveva sempre creato un clima da ‘noi contro il mondo intero‘.
Ecco, questo ‘noi‘ lo Special One dovrà ora ricostruirselo in altri lidi. Sebbene l’ultima clamorosa indiscrezione di mercato – se tradotta in fatti – non lasci presupporre una grande facilità nella costruzione della necessaria simbiosi con l’ambiente circostante.
Xavi in bilico, Mourinho tra i possibili eredi
“Oggi, domani e sempre con il Barça nel cuore“. Quante volte abbiamo sentito rivangare la frase che un José Mourinho alle prime armi nella sua carriera da allenatore disse il 28 giugno del 1997, quando festeggiava, da vice di Bobby Robson sulla panchina del Barcellona, la vittoria della Coppa di Spagna.
L’aneddoto diventò celebre soprattutto nella seconda decade degli anni 2000, quando lo Special One divenne, suo malgrado, un nemico giurato del popolo catalano. E non è difficile, in questo caso, citare episodi in merito. Innanzitutto la storica semifinale della Champions 2010, quando la sua Inter eliminò i favoritissimi catalani.
E poi il triennio successivo alla guida del Real Madrid, condito da aspre polemiche non solo durante i Classici contro l’undici di Guardiola, ma anche nelle dichiarazioni sui favori arbitrali di cui avrebbero goduto Messi e soci.
Leggere ora, sulle pagine del sito catalano, che Jorge Mendes, l’agente del tecnico, avrebbe proposto il suo assistito come sostituto, per il prossimo anno, del tecnico Xavi, lascia davvero di stucco. Il mister catalano è certamente a rischio esonero a giugno, ma la notizia passerebbe in secondo piano se al suo posto arrivasse lui. Uno dal quale è lecito attendersi di tutto…
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