La Legge Wenger pronta a tornare in auge: i test stanno già dando degli ottimi risultati e potrebbero essere applicati nel 2024/2025
Le espulsioni temporanee, le ammonizioni per chiunque si avvicini all’arbitro, eccetto per il capitano, e, soprattutto, la legge Wenger sul fuorigioco. Sono queste le nuove regole che iniziano piano piano ad apparire nel nuovo calcio del futuro, e non è escluso che alcune di queste nuove possano comparire nella stagione 2024/25. Sarà decisiva la prossima riunione dell’IFAB, prevista per i primi mesi del 2024. C’è particolare attenzione, soprattutto, sulla legge Wenger, ovvero quella svolta sul fuorigioco che dice che l’attaccante può stare davanti al difensore, a patto che mantenga l’ultima parte del corpo a contatto con l’avversario. Questa nuova regola è già in fase di sperimentazione in diversi tornei giovanili in Svezia e Italia.
I primi test, tra l’altro, si stanno rivelando molto soddisfacenti e gli arbitri ritengono che questa modifica favorirebbe un calcio più offensivo. La domanda, però, è se i difensori la pensino allo stesso modo. La FIFA, comunque, attraverso l’IFAB, sta insistendo molto su questo cambiamento, che porterebbe ad una importante rivoluzione del gioco. L’altro grande dibattito riguarda le espulsioni temporanee. L’IFAB aveva già approvato nel 2017 il lancio di questa iniziativa. Ora, sei anni dopo, sono tornati a sperimentarlo per capire se può essere inserito nel calcio professionistico.
La norma recita: “L’espulsione temporanea è una sanzione consistente in una sospensione immediata che impedisce al calciatore che ha commesso un’infrazione meritevole di ammonizione (cartellino giallo) di continuare a partecipare alla partita per un certo periodo di tempo. È una sanzione istantanea che può esercitare un’influenza positiva, significativa ed immediata sul comportamento del calciatore colpevole e, quindi, sulla sua squadra“.
Adesso la situazione è cambiata: le espulsioni temporanee potrebbero essere attutate e durerebbero tra il 10 e il 15% del tempo della partita. Lo ha confermato Lukas Brud, uno dei capisaldi dell’IFAB. “Abbiamo identificato il cattivo comportamento dei giocatori come un problema serio per il calcio. Stiamo esaminando cosa possiamo fare attraverso modifiche alle regole del gioco. Un’espulsione programmata potrebbe essere un deterrente maggiore di un avvertimento. C’è molto interesse anche da parte di altri, in particolare all’idea che solo il capitano può avvicinarsi all’arbitro“. La squadra arbitrale vuole porre fine alle scene che si verificano in quasi ogni partita, ovvero quando i giocatori circondano il direttore di gara e gli urlano contro. L’obiettivo è arrivare a una regola che abbia come base il fatto che solo chi ha la fascia al braccio può avvicinarsi. L’altra grande battaglia a cui si sta cercando di porre rimedio è quella della perdita di tempo. L’opzione del tempo effettivo è stata scartata, ma si vuole un modo per far si che la perdita di tempo sia notevolmente ridotta.
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