Sono diversi gli arbitri top della categoria finiti nel mirino della Saudi Pro League e per i quali sono pronte offerte irrinunciabili
Il calcio arabo non si ferma più e continua a fare shopping in giro per il mondo. Dopo aver saccheggiato tutti campionati acquistando a suon di offerte faraoniche e irrinunciabili i migliori giocatori del continente, ora sta pensando a un altro colpo di teatro. Acquistare anche le prestazioni dei migliori arbitri in circolazione, a partire dal nostro numero uno Daniele Orsato.
Nata a metà degli anni Settanta, la Saudi Pro League si compone di 16 squadre e adesso sta vivendo una nuova era. Su decisione statale, infatti, i club, che prima appartenevano nessuno escluso alla famiglia reale, stanno passando attraverso una fase di privatizzazione. Otto di loro sono di compagnie sussidiare della famiglia reale. Il fondo Pif, ad esempio, possiede il 75% delle squadre più importanti del Paese, mentre il restante 25% appartiene a privati.
Il calcio arabo della Saudi Pro League, alla continua ricerca di espansione nel calcio che conta, continua a fare la spesa nelle leghe e nelle federazioni europee e mondiali come se fosse al supermercato. Dopo essersi accaparrata a suon di ingaggi stratosferici da Cristiano Ronaldo a Benzema, da Kanté a Ruben Neves, da Brozovic a Koulibaly, la federazione araba ora è passata alla fase successiva. E’ il progetto Vision 2030 dello sceicco Mohammed Bin Salman, il numero uno dello Stato, che prevede 13 ambiti nei quali spingere gli investimenti per sviluppare il Paese al di là di quello che già succede per il settore petrolifero. Uno di questi settori, naturalmente, è anche quello dello sport, in particolare il calcio, e per farlo non sta badando a spese. Questo anche perchè la Saudi Pro League non deve sottostare ad alcun tipo di Fair Play Finanziario, non esiste, quindi, alcun tipo di controllo sui costi e il budget a disposizione del club è di fatto illimitato. Adesso, dopo aver comprato i giocatori migliori, servono anche gli arbitri migliori per dirigere le partite di tutti questi campioni. Gli arabi infatti stanno tentando con offerte da capogiro tutti i migliori arbitri dei campionati più importanti con offerte più che raddoppiate rispetto allo stipendio medio di un arbitro internazionale.
Lo “shopping” di direttori di gara che la Saudi Pro League sta operando su scala continentale segue la stessa metodologia adottata con i calciatori. I sauditi stilano un elenco dei migliori profili e poi presentano offerte più o meno irrinunciabili. Nella fattispecie degli arbitri, raddoppiano quello che è il loro ingaggio (anche se per loro dobbiamo parlare di rimborso spese) e offrono una serie di benefit che in Europa non esistono per un direttore di gara, che fanno diventare le offerte praticamente irrinunciabili. Ecco perchè è scattato l’allarme presso tutte le federazioni che si vedrebbero privare dei loro migliori fischietti con conseguenze incalcolabili, sia dal punto di vista pratico delle partite da arbitrare, sia dal punto di vista etico, con la figura dell’arbitro che fino ad oggi era vista come una sorta di missione, di vocazione. L’olandese Danny Makkelie, il francese Clément Turpin, ma anche Felix Brych, l’arbitro tedesco con record di presenze in Bundesliga oltre a Mondiali ed Europei al suo attivo, Michael Oliver, inglese molto apprezzato in patria e dalla UEFA e il nostro Daniele Orsato, da anni indiscusso numero uno tra i fischietti dell’AIA. Le federazioni stanno provando a correre ai ripari, ma resta complicato competere con offerte da 200-300mila euro, contro i 100-120mila euro che arbitri di alto livello possono guadagnare in Europa durante una stagione.
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