Ultimo giorno di gare per l’edizione numero trentatré delle Olimpiadi moderne che hanno riportato l’Europa e la Francia, Parigi in particolare, al centro del mondo
Le Olimpiadi di Parigi 2024 si concluderanno oggi, al termine delle ultime gare previste nel programma, con la cerimonia di chiusura che vedrà gli azzurri Gregorio Paltrinieri e Rossella Fiamingo avere l’onore di portare il tricolore. Un’edizione che ha visto proprio gli atleti azzurri grandi protagonisti in ogni giornata di gara e con un bottino di medaglie eccezionale che colloca l’Italia nella top ten del medagliere assoluto.
I Giochi Olimpici di Parigi 2024 stanno volgendo al termine e per il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi è tempo di bilanci e in un’intervista al quotidiano Il Giornale, in edicola oggi, ha esaminato proprio i risultati degli Azzurri, ma anche dell’organizzazione generale di un’edizione a Cinque cerchi sicuramente di grande successo, che non ha mancato di generare anche alcune polemiche.
Olimpiadi contrastanti
“Soddisfatto non solo per il risultato in termini di medaglie conquistate e di buoni piazzamenti a partire da un’infinità di quarti posti, ma anche e soprattutto per il comportamento e le dichiarazioni dei nostri atleti, comunque vada. Le Olimpiadi sono questo. Bisogna affermare non solo la supremazia nelle gare, ma la supremazia dei valori. Noi l’abbiamo fatto”, ha dichiarato il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, in un’intervista al quotidiano Il Giornale in edicola oggi, dove ha provato a fare un bilancio finale in vista dell’ultima giornata di gare ai giochi di Parigi 2024. Per Abodi era la prima Olimpiade come ministro e il risultato degli atleti azzurri non può che aver rafforzato l’idea della bontà del nostro nostro movimento generale, nonostante i risultati poco lusinghieri negli sport trainanti come il calcio e il basket che infatti non erano neanche presenti ai Giochi. Il ministro è soddisfatto che l’Italia si confermi tra le migliori dieci nella classifica assoluta del medagliere, ma soprattutto per aver sempre rispettato i veri valori delle Olimpiadi. Anche la clamorosa protesta della squadra di pallanuoto che ha voltato le spalle ai giudici durante l’esecuzione degli inni nazionali nella partita contro la Spagna, dopo il clamoroso errore commesso dagli arbitri nel match contro l’Ungheria, rientra in una forma civile di rimostranza. “La protesta di un’intera squadra, che è stata nei limiti del rispetto di fronte a una scelta arbitrale che non posso considerare soltanto come un semplice errore. Una reazione della quale va compreso il significato”, ha ribadito Abodi.
Le polemiche non sono mancate
Abodi però, nel rimarcare comunque il successo di pubblico e di attenzione globale della rassegna olimpica parigina, è tornato anche sulle polemiche che ne hanno contraddistinto le due settimane di gare, quella sulla cerimonia di inaugurazione e la scelta di far disputare alcune gare di nuoto nella Senna. “Anche alcune valutazioni organizzative sono state fatte in modo superficiale e discutibile: penso ai Capi di Stato, a partire dal nostro presidente Mattarella, lasciati sotto la pioggia, mentre Macron e pochissimi altri erano sotto una comoda copertura. Una caduta di stile“, ha detto il ministro che è tornato sulle polemiche della cerimonia inaugurale, dove la marginalizzazione degli atleti, la lunghezza estenuante della cerimonia e la mancanza di comunione hanno dato un’ impressione di freddezza al mondo intero, senza dimenticare i contenuti blasfemi che non hanno tenuto conto che il rispetto deve essere garantito in via assoluta. Ecco perchè, secondo Abodi, gli organizzatori hanno mortificato totalmente i valori tradizionali che non dovrebbero mai venire meno. Anche la decisione di effettuare alcune gare di nuoto nella nella Senna sono state oggetto di attenzione del ministro. “Capisco la suggestione di portare un fiume così importante dentro la competizione, però era chiaro che un fiume come quello che attraversa una città come Parigi non era davvero adatto a ospitare le gare e gli atleti sono stati costretti ad accettare la scelta, ma lo hanno fatto con grande professionalità”, ha concluso il ministro Abodi.