Durissime le parole della pugile che a Parigi aveva pianto dopo la sconfitta con l’algerina. La capitana e campionessa Testa: “Che figura ci hai fatto fare”
Una sconfitta che fece rumore, ma non tanto per lo scontro in sé, quanto per tutto quello che era successo prima della sfida sul ring alle Olimpiadi di Parigi. Lei è Angela Carini, l’atleta italiana che ha dovuto affrontare Imane Khelif, l’atleta algerina accusata di essere troppo mascolina.
La Carini, ha 26 anni, è napoletana, 26 anni, ed è una delle atlete più considerate a livello di boxe, tanto che su di lei si riponevano tante speranze. E’ una vera e propria colonna della nazionale di boxe, tanto che a breve è pronta a tornare sul ring per i campionati italiani di categoria che si svolgeranno tra il 3 e l’8 dicembre.
L’ultima volta che era stata sul ring era il 1° agosto, quando dovette affrontare la pugile algerina Imane Khelif, accusata di essere un uomo e con tutte le polemiche che ci furono in quei giorni in Italia e in tutto il resto del mondo. Una pressione indicibile. Il match durò appena quarantacinque secondi, a causa di un colpo che la ragazza italiana prese sul naso e a suo giudizio era troppo forte da affrontare.
Una sfida che l’ha segnata e che creò tantissime polemiche come e quanto quelle che precedettero l’incontro tra le due atlete. Tanti capirono, ma proprio quel cazzotto alimentò le polemiche a livello incredibile, tanto che venne in suo soccorso anche la Premier Meloni che si fece fotografare insieme alla Carini che in quei giorni era diventata quasi un’icona della destra e della politica. Una cosa che a lei, Angela, non piacque per niente, forse è scomparsa proprio per questo.
Una sconfitta che ha lasciato il segno in Angela che è letteralmente voluta sparire da tutto, “mi sono rifugiata tra le persone che mi vogliono bene, la mia famiglia e il mio ragazzo, sono rinata con tutto quell’affetto che ho ricevuto“. E per tutto quello che è accaduto, le lacrome, la sconfitta e un certo atteggiamento anche da parte della squadra che lei stessa non ha compreso.
E torna a quei momenti quando si mise in ginocchio a piangere al centro del ring con il colpo appena ricevuto da Khelif: “Quelle lacrime in ginocchio erano un chiedere scusa a mio padre che non c’è più (morì quando Angela era sul ring all’Olimpiade di Tokyo, ndr). In quel momento si è fermato il mondo. Anni di duro lavoro che nessuno ti restituisce, di privazioni in cui ho sacrificato tutta me stessa”, ha detto a Repubblica.
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