Dopo le polemiche delle scorse settimane, c’è una svolta positiva: il governo Meloni ci ripensa e cambia le carte in tavola
Impossibile o quasi fare calciomercato a gennaio per la Serie A? Un pensiero comune a molti presidenti e proprietari, dopo le ultime decisioni da parte del Governo Meloni. Ma in realtà clamorosamente tutto potrebbe tornare presto in discussione facendo ripartire gli affari.
Tutto prende il via dal Decreto Crescita, pensato in realtà nel 2017 per favorire il cosiddetto “rientro dei cervelli” in Italia. Professionisti, ricercatori, studiosi che avrebbero trovato condizioni fiscali favorevoli per tornare nel nostro Paese dopo aver vissuto all’estero.
In particolare l’articolo 5 si legava al mondo del calcio favorendo l’arrivo in Italia di lavoratori residenti all’estero grazie a un regime fiscale agevolato, a partire dal 1° gennaio 2020. Questo significava per i calciatori ma soprattutto per le società che li assumevano sgravi fino al 50% ai fini del calcolo Irpef. Quindi la norma consentiva ai club di risparmiare sulle tasse, permettendo al giocatore di ricevere un ingaggio netto più alto.
Dal 2022 c’è stata un’ulteriore evoluzione. L’agevolazione spettava a chi avesse più di 20 anni e uno stipendio superiore al milione di euro. Tutto questo in concreto ha significato, almeno fino alla scorsa estate, la possibilità di tesserare giocatori stranieri importanti attirandoli con la prospettiva di uno stipendio più alto. Non in linea con quelli del calcio arabo, che è fuori controllo, e nemmeno della Premier League, ma comunque elevati.
Una vera mazzata però si è abbattuta sulle società di Serie A e di conseguenza anche delle serie minori, con la legge di Bilancio 2024. Sulla carta infatti sono stati cancellati tutti i vantaggi fiscali garantiti dal Decreto Crescita, riducendo di fatto il potere di acquisto dei club.
In realtà però c’è ancora una speranza per le società e i tifosi. Come spiega “Il Fatto Quotidiano” è pronta una nuova richiesta che sarà presentata tramite un emendamento parlamentare nella legge di conversione del Decreto Milleproroghe.
Ora che la legge di Bilancio è stata approvata c’è più tempo per ragionarci sopra ma soprattutto, per non creare tensioni all’interno del governo e con la maggioranza, la via sarà diversa. L’emendamento sarà presentato da Forza Italia, nel quale come senatore c’è anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, fortemente critico sulla cancellazione del decreto. Rientrerà proprio nella legge di conversione del Milleproroghe, evitando scontri diretti con l’esecutivo.
Ma è comunque una corsa contro il tempo, perché ci sono diversi passaggi parlamentari e serve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale perché diventi legge. L’attuale finestra di calciomercato però chiuderà alle 20 di giovedì 1° febbraio e quindi è difficile che i club possano approfittarne. In teoria sarà buona la prossima estate, anche se le società puntano a far passare la sua retroattività.
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