C’è una condizione particolare nel club spagnolo: i tesserati non possono scegliere la propria automobile, ma farsi vedere con una vettura specifica. Ecco spiegato il motivo
Un divieto di lusso. “Guai a voi se non vi presentate senza questa super macchina”: suona un po’ così, la “minaccia” del Real Madrid nei confronti dei suoi calciatori. A “malincuore” sono costretti ad accettare per motivi di sponsorizzazione. Ah, che dura la vita da giocatore dei Blancos…
Non è la prima volta che un brand automobilistico decide di puntare su club di livello top. Gli esempi sono in tutta Europa: in Germania con il Bayern Monaco e l’accordo con Audi, l’Atalanta in Italia con Volvo, il Milan e il Real Madrid, appunto, con la BMW. Da qui nasce l’esigenza commerciale e “mediatica” di affidarsi a un unico marchio legato al mondo delle automobili. Chiunque faccia parte della rosa del Real, che sia un calciatore oppure un membro dello staff tecnico di Carlo Ancelotti, deve sottostare a una precisa regola: non si può presentare al centro sportivo con una vettura che non sia una BMW.
Macchine dal valore di 100mila euro
Da tempo gli sponsor hanno un gran peso nei bilanci di una società di calcio. Pubblicità ovunque, dalle maglie delle squadre ai tabelloni pubblicitari allo stadio, passando per l’utilizzo dei social network. Ma qui andiamo ben oltre, anzi, ben dentro le rose stesse. I giocatori madrileni, infatti, non hanno il diritto di arrivare al campo d’allenamento con una macchina qualsiasi, bensì l’obbligo di farsi vedere all’ingresso con un’automobile marchiata BMW. In molti hanno puntato sull’elettrico, sulla berlina i4 e il SUV iX. Auto con cui non si passa del tutto inosservati: il loro valore, da prezzo di listino, è di circa 100mila euro. La mossa di marketing del Real, al netto della spesa per regalare una vettura a tutti gli atleti coinvolti, punta a raccogliere i suoi frutti a lungo termine. Certo, ci vuole il grande “sacrificio” da parte dei giocatori dell’attuale gruppo di Carlo Ancelotti. Chissà come l’avranno presa, non deve essere stato facile. D’altronde, cosa non si farebbe pur di restare nel Real Madrid…