Arriva una durissima presa di posizione dell’AIA che di fatto ferma tutte le gare di calcio del prossimo fine settimana nella Capitale e nell’intera regione
Un fenomeno in pericolosa ascesa. Nel solo 2023, sono stati registrati ben 519 casi di violenza nei confronti degli arbitri in tutta Italia, contro i 334 dell’anno precedente. Un dato che fa riflettere e che ha spinto le autorità a una reazione forte. Il più grave quello nel 2018, quando l’arbitro Bernardini finì in coma dopo essere stato aggredito a fine partita Virtus Olympia e Atletico Torrenova, mentre nel 2019 Daniele Pozzi, 27 anni, subì un’aggressione ancora più violenta, inseguito e picchiato selvaggiamente da tifosi e tesserati al termine di una gara di seconda categoria.
Di fronte all’ennesimo caso di violenza, gli arbitri del Lazio hanno deciso di fermarsi e hanno confermato lo sciopero per tutto il prossimo weekend. Significa che tutte le partite del calcio regionale laziale, dall’Eccellenza fino all’Under 14, saranno cancellate e rinviate a causa dell’assenza dei direttori di gara.
Gli arbitri dicono stop alla violenza
Non c’è soltanto la Serie A con le luci dei riflettori sempre accesi. Non ci sono soltanto la Juventus, l’Inter il Milan, la Lazio o la Roma e milioni di appassionati in tutto il paese, ma esistono anche un’infinità di calciatori dilettanti che amano giocare a calcio e vorrebbero continuare a farlo con passione, ma in sicurezza per loro stessi e per la figura senza la quale sarebbe impossibile disputare le partite: l’arbitro. Ma proprio nel Lazio, il mondo del calcio è stato scosso da una decisione senza precedenti. A seguito dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di un arbitro, i presidenti delle sezioni arbitrali della regione hanno deciso di fermare tutte le gare, dall’Eccellenza fino all’Under 14, per un intero weekend.
Dopo un incontro con l’Osservatorio Anti Violenza e tutti i presidenti di sezione è arrivata così la decisione unanime di sospendere tutte le gare nel weekend del 6, 7 e 8 dicembre 2024. Lo stop riguarderà tutte le categorie, dalla Eccellenza all’Under 14, sarà valido soltanto il prossimo weekend in tutta la regione Lazio e coinvolgerà anche tutte le gare in programma, ovviamente anche a Roma e provincia. “E ‘ora di dire basta! La violenza sugli arbitri, fenomeno da sempre grave nel calcio italiano, ha ormai assunto contorni insostenibili”, ha detto il presidente dell’Aia Carlo Pacifici annunciando l’importante presa di posizione. “L’Associazione Italiana Arbitri, a tutela di tutti i propri 33 mila associati, assumerà ora dure prese di posizione per lanciare un segnale forte e tangibile contro questa deplorevole realtà, che si manifesta soprattutto nei campi di periferia a danno di giovani che, con il proprio impegno, permettono il regolare svolgimento dei Campionati dilettantistici e del settore giovanile“, ha aggiunto il presidente.
Una giornata storica
Sono già 190 quest’anno in tutta Italia, secondo i dati forniti dall’AIA e dopo l’ennesima aggressione avvenuta la settimana scorsa, e ora l’intera categoria ha detto stop! Domenica prossima quindi ci sarà un silenzio assordante che vuole scuotere le coscienze. La decisione è arrivata dopo l’ennesimo di una lunga sequenza di casi di violenza ai danni di giovani arbitri. L’ultima in ordine di tempo è l’aggressione subita da Edoardo Cavalieri, fisioterapista e arbitro di Terza categoria, durante la partita Corchiano-Cellere. Cavalieri è stato colpito al braccio, riportando una frattura al gomito e una prognosi di 30 giorni.
Un episodio gravissimo che ha scosso l’intera comunità arbitrale laziale e che ha convinto l’ambiente degli arbitri a fare una riflessione profonda e a prendere una decisione drastica per dare un segnale. “Una giornata storica, ma siamo arrivati al limite, non potevamo più procrastinare”, hanno detto oggi i vertici dell’AIA nell’annunciare la protesta. Un vero e proprio ultimatum, se la violenza non verrà fermata lo sciopero potrebbe essere esteso anche ai prossimi weekend. La sospensione delle partite potrebbe, infatti, diventare una misura ricorrente, con il rischio che altre regioni italiane decidano di seguire l’esempio del Lazio, dove i casi di violenza sugli arbitri sono purtroppo sempre più frequenti.