Rischia di espandersi a macchia d’olio il filone legato alle scommesse innescato con il nome di Nicolò Fagioli della Juventus
Continua il caso scommesse che di recente ha riguardato il calcio italiano. Sul banco degli imputati ci sono i nomi di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Gli ultimi due, come scrive La Repubblica, sono venuti fuori dallo smartphone del centrocampista della Juventus, che si è autodenunciato. Lì sono state trovate delle chat con una serie di compagni in cui si parla esplicitamente di scommesse. I nomi, però, sono molti di più, quasi una decina, e c’è chi parla di un compagno della Juve di seconda fascia. Non ci sono ancora delle prove che abbiano scommesso, ma i messaggi sembrano assolutamente chiarissimi. È una situazione diversa rispetto a quella degli anni ’80, in cui si parlava di aver truccato le partite, mentre qui si tratta di gioco d’azzardo. La storia però sembra essere solamente all’inizio, e ci sarà dell’altro.
Tutta questa vicenda è nata quasi per caso, non c’era nessuna indagine precisa verso alcuni calciatori di Serie A. La polizia stava indagando su un’agenzia di Torino che teneva una sorta di “contabilità” per le giocate sui server illegali e, la scorsa estate, è spuntato anche il nome di Fagioli. Dopo di lui anche Zaniolo e Tonali, che nella serata di ieri sono stati raggiunti a Coverciano, nel ritiro della Nazionale italiana, dagli agenti inviati dalla Procura di Torino per la notifica dell’iscrizione nel registro degli indagati per il nuovo caso scommesse. Da stamattina, inoltre, è presente un’auto della polizia ferma di fronte all’ingresso del centro sportivo dell’Italia. Ora chiaramente la giustizia dovrà fare il proprio corso per accertare eventuali responsabilità e coinvolgimenti effettivi.
Ma cosa rischiano i tre calciatori? Al momento la Procura federale sta svolgendo le indagini per capire se ci siano state violazioni dell’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva: “Ai tesserati delle società del settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse… che abbiano ad oggetto… incontri ufficiali organizzati da Figc, Fifa e Uefa“, si legge nel comma 1.
Nel comma 3, invece, ci sono le sanzioni: “La violazione del divieto comporta la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a 3 anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25mila“. Le norme quindi parlano di almeno 3 anni di squalifica in caso di accertata colpevolezza. Ma con delle possibili riduzioni legate a patteggiamento o collaborazione:
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