Lo aveva fin dall’infanzia: Dominic Matteo solo nel 2019 è venuto a conoscenza della sua malattia, da cui adesso è guarito
L’ex calciatore del Liverpool Dominic Matteo è tornato a parlare della sua esperienza e guarigione da un tumore al cervello dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico nel 2019. Era rimasto nascosto e dormiente nel sua testa fin dall’infanzia, ed è stato scoperto solo nel 2019 dopo che si è calcificato e trasformato in un ependimoma anaplastico. Lo scozzese, infatti, soffriva spesso di mal di testa persistenti, per questo il suo medico di famiglia l’ha indirizzato verso una risonanza magnetica. Proprio in quel momento i dottori hanno scoperto il suo tumore.
Una volta fatta l’ecografia, l’hanno tenuto in ospedale, visto che le sue condizioni erano peggiorate ulteriormente dopo che ha avuto un attacco epilettico. L’hanno immediatamente sottoposto a un’operazione d’urgenza per rimuovere il tumore che gli stava mettendo sotto pressione il cervello. I medici sono riusciti a rimuovere dal 90 al 95% del tumore durante un’operazione di 10 ore. Al The Guardian, Matteo ha dichiarato: “Quindi, in pratica, ho giocato tutta la mia carriera con un tumore al cervello – avrei potuto essere un decente giocatore senza!”.
La situazione
Per il suo recupero, hanno sottoposto il classe 1974 a radioterapia, e ha dovuto imparare nuovamente a svolgere i compiti di base. Ha ricevuto visite regolari e chiamate da tantissimi suoi vecchi amici del mondo del calcio, e alla fine gli è stato permesso di tornare a casa per continuare la sua guarigione. L’ex calciatore del Liverpool inizialmente ha fatto fatica, ma ora sta decisamente meglio: “Devi concentrarti davvero su ciò che è proprio di fronte a te. Era proprio come essere un giovane calciatore: imparare di nuovo questo, imparare di nuovo quello. È stato orribile, difficile e frustrante. Adesso sto meglio e sono sempre consapevole di ciò che faccio o vedo. Ma sì, adesso vivo il momento e ho delle belle giornate”.
Una volta terminate le operazioni e ripreso a vivere, Matteo deve sottoporsi ad alcuni esami ogni sei mesi per verificare che ciò che resta del tumore non gli dia problemi. Insieme a sua moglie Jess, l’ex giocatore tiene spesso discorsi motivazionali parlando della sua esperienza e delle difficoltà che ha avuto nel superare questo brutto momento. L’obiettivo principale e la speranza è che le sue parole possano aiutare ragazzi come lui che si trovano nella stessa situazione.