“Senza la Fede non si ottiene nulla nella vita”, ecco il vero segreto del Ct delle Furie Rosse campioni

In un’intervista alla vigilia della finalissima di Euro 2024 l’allenatore della Spagna Luis de La Fuente aveva spiegato in anticipo perchè pensava di portare a casa il trofeo 

Nella notte di Berlino, la Spagna si è laureata per la quarta volta Campione d’Europa di calcio battendo in finale l’Inghilterra giunta a un passo dal sogno per la seconda volta consecutiva. L’invincibile armata di Luis De la Fuente ha strameritato il titolo, con un en plein travolgente fatto di sette vittorie su sette partite disputate: 3-0 alla Croazia, 1-0 all’Italia, 1-0 all’Albania, 4-1 alla Georgia, 2-1 alla Germania, 2-1 alla Francia, 2-1 nella finalissima all’Inghilterra.

La Fede in Dio è tutto per il tecnico iberico – Notizie.com – Ansa foto

 

Nato ad Haro, sulle rive del fiume Ebro, nel 1961, De la Fuente è stato un buon difensore, ha trascorso la carriera tra i Paesi Baschi e il Siviglia. Nel 2013 l’ingresso nei ranghi federali. In undici anni, i principali risultati sono l’Europeo Under 21 vinto nel 2019 a Udine e la medaglia d’argento a Tokyo alle Olimpiadi nel 2021. Con le Furie Rosse ha ottenuto 15 vittorie nei regolamentari su 20 presenze in panchina. Ben 53 gol segnati e un trofeo conquistato dopo pochi mesi e la Nations League prima del percorso netto che lo ha portato ad alzare il trofeo a Berlino.

Una vittoria mai in discussione

Raramente era capitato che al termine di una manifestazione continentale o mondiale la nazionale vincitrice ricevesse la standing ovation per aver assolutamente meritato il titolo appena conquistato. Questo privilegio è toccato alla Spagna dopo aver battuto la nazionale inglese nella finalissima di Berlino dell’ultimo campionato d’Europa. Sette vittorie su sette partite giocate nel torneo, sempre dando una grande dimostrazione di forza proprio nel gioco organizzato messo in mostra e questo per merito del nuovo allenatore Luis de La Fuente. Il commissario tecnico spagnolo è un allenatore diverso, nelle idee calcistiche, ma anche nella vita reale, soprattutto davanti a un argomento per certi versi tabù nel mondo del calcio: la Fede in Dio.La fede è qualcosa di personale e trasferibile, in questo caso non è incedibile, è trasferibile, ma è personale. Siccome sono libero e posso scegliere quello che penso di dover fare, la mia intelligenza e le mie esperienze ebbene, se mi invitano a credere in Dio e mi danno molta sicurezza e molta forza”, ha detto il tecnico delle Furie Rosse durante l’intervista prima della finalissima di Berlino.

L’allenatore spagnolo portato in trionfo – Notizie.com – Ansa foto

 

Prima i valori poi gli onori

La Spagna ha vinto il quarto titolo europeo della sua storia, ma De La Fuente ha chiare le idee sulle vere priorità della vita. “Dammi una ragione per credere in Dio, altrimenti la vita non avrebbe senso. È qualcosa che devi vivere, che avrebbe dovuto esserti spiegata. Sono religioso perché ho deciso di esserlo. Vengo da una famiglia religiosa, ma per tutta la vita ho avuto molti dubbi e mi sono allontanato dalla religione. Ma a un certo punto della mia vita ho deciso di rivolgermi di nuovo e di appoggiarmi a Dio per tutto ciò che faccio. Non esiste una, ma mille ragioni per credere in Dio. Senza Dio, nulla nella vita ha senso”.  Ecco perchè per il sessantatreenne allenatore delle furie rosse la fede cristiana rappresenta la spiegazione della vita e di tutto quello che accade nella vita. Una Fede che gli permette di gioire dei successi, di chiedere perdono per gli eventuali errori, di proteggersi dall’invasività dei social media e di considerare un obiettivo di prim’ordine il suo valore come persona e non la lunghezza dell’elenco di titoli conquistati. “La valutazione professionale è soggettiva. Ma quello che penso sia più importante è che ti dicano che sei una brava persona. È meglio vivere facendo il bene che facendo il male, il male non riposa”, sentenzia alla fine l’allenatore della Spagna.

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